La sua storia è racchiusa, intera, in una
fontana. Ma non per questo è breve. Anzi : Kaiserslautern origina da tempi
lontani quanto e più di una leggenda. Quella che condusse alla tavola del
Principe Elettore Filippo, ad Heidelberg nel 1497, un enorme pesce (si dice di
oltre sei metri...) che conservava a mo’ di collare una sorprendente
dicitura : “Tra tutti i pesci di questo lago di Kaiserslautern - vi si
leggeva - io sono stato il primo ad esservi gettato, direttamente dalle mani
dell’Imperatore Federico II, il 5 ottobre dell’anno di grazia 1230.”
E’ per questo che ancora oggi, il simbolo di
questa splendida cittadina del Palatinato, è un grosso pesce azzurro in campo
bianco ; scelta intatta dal momento in cui fu decisa, dopo la guerra dei
Trent’anni.
E la fontana ? la fontana è nuova :
realizzata nel 1987 da Gernot Rumpf, e posta al culmine del corso principale,
presso la “Mainzer Tor”, la porta alta della città. Un’idea da non perdere, in
bronzo e acqua, che racconta in chiave buffa, del pesce, dei secoli e dell’oggi
di questo luogo.
Il cappello di Napoleone qua, il simbolo
dell’Università là, due figure in costume rinascimentale su cui...infilare la
testa per la foto di rito, una macchina da cucire (ebbene sì) Pfaff, e un
blocco-motore della Opel...Un mix impossibile eppure gradevolissimo, insomma,
dominato al centro dal trono e dalla figura di Barbarossa. Altro simbolo di
questa che comunemente è definita proprio così, la città di Barbarossa.
Non che del celeberrimo Federico resti granché...Però
quella traccia di castello attorno cui si raccoglie il cuore “politico” di
Kaiserslautern, è ancora “sentita” e viva.
Poche sale di pietra, sono le rovine abitate di quel leggendario e si
dice splendido palazzo imperiale, voluto nel 1152 ; oltre ai sotterranei :
la prigione, la ghiacciaia, e il labirinto di cunicoli dalle pareti rosse come
la barba del loro antico proprietario, che se approfittate della gentilezza
dell’odierno Borgomastro, vi sarà dato di visitare. Una delle uscite, vi
riporta all’attuale Rathaus, la City Hall, e cioè gli ottantaquattro metri di
grattacielo “amministrativo”, in un’altra piazza non lontana ; per
condire di nuovo con una spruzzata di
attuale questa città tradizionalmente moderna e storica.
Situata, come detto, nel cuore del Palatinato,
regione tedesca a sua volta cuore dell’Europa, Kaiserslautern ha creato da
subito, sull’onda della strategica posizione, una rete vivacissima di
scambi ; epicentro produttivo anche, però, di quella industria meccanica
(ricordate la fontana ?) che oggi si spinge fino alla tecnologia più
d’avanguardia.
Non è a quella, comunque, che guardano i
turisti che circolano in questi dintorni ; attratti semmai dal verde
tenero (o tutt’al più, dal desiderio di una qualche porcellana del locale
“distaccamento” della Richard-Ginori) di questa dolce Germania. Una foresta
tutt’altro che nera, e che si tinge d’oro in autunno (stagione tra le più
godibili da queste parti), si apre a passeggiate per amanti della
moountain-bike, e invita al sorriso i gentilissimi abitanti della città di
Barbarossa.
Perché lo Pfalz (così questa regione) è
vociante e allegro. Fatto di negozi che invadono la strada di colori e
bancarelle, come in Marktstrasse, la via che dovrà preferire chi ama lo
shopping. Un lungo viale lastricato di negozi, che vi consigliamo di
punteggiare sbocconcellando il “bretzel”, la tonda ciambella salata che è
tipica di qui, quanto la più impegnativa “zwiebelkuchen”, una torta di cipolle
da gustare calda in una delle belle pasticcerie del centro. Caffè, birrerie e
ristorantini tutti legno e candele, del resto, davvero non mancano. I più
gettonati sono in “Martinsplatz” o ad un passo da lì, dove attorno ai tavolini
si raccolgono abitanti e visitatori. In Steinstrasse, infatti, che dalla
piazzetta risale il centro, trovate un altro riassunto di Kaiserslautern :
la monumentale chiesa di St.Martin, dalla solennità medievale e già monastero
francescano ; il “Theodor Zink museum”, dalla più che caratteristica
facciata bianca, ricamata di legno e di fiori, che raccoglie stanza dopo
stanza, le tracce del proprio passato biedermeier, o di quello napoleonico. In
cortile le carrozze antiche, di fronte l’antica stazione di posta...Cosa
manca ? La birra ? Certo che no. La elargiscono ovunque, freschissima
e abbondante (vita dura se preferite l’acqua minerale, servita, carissima e
poca, in bottigliette da 25 centilitri...) a dissetare piatti saporiti di
patate e salsicce.
Ma anche i tradizionalisti possono stare
tranquilli : l’osteria più antica di qui è gestita da italiani, e il menu
prevede anche l’italianissima pizza Celentano...
Rara traccia esotica in un’atmosfera caratteristica quanto il nome :
Kaiserslautern (la lanterna del Kaiser), mantiene davvero intatto, con
attenzione e ironia, l’equilibrio tra gesti antichi e necessità moderne.
Esattamente come quella fontana, in alto, alle porte del centro antico, che,
tutta, la racconta.
Rita
Guidi
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