martedì 9 novembre 2021

KAISERSLAUTERN - VIAGGIO NELLA CITTA' DI BARBAROSSA di Rita Guidi

 



La sua storia è racchiusa, intera, in una fontana. Ma non per questo è breve. Anzi : Kaiserslautern origina da tempi lontani quanto e più di una leggenda. Quella che condusse alla tavola del Principe Elettore Filippo, ad Heidelberg nel 1497, un enorme pesce (si dice di oltre sei metri...) che conservava a mo’ di collare una sorprendente dicitura : “Tra tutti i pesci di questo lago di Kaiserslautern - vi si leggeva - io sono stato il primo ad esservi gettato, direttamente dalle mani dell’Imperatore Federico II, il 5 ottobre dell’anno di grazia 1230.”

E’ per questo che ancora oggi, il simbolo di questa splendida cittadina del Palatinato, è un grosso pesce azzurro in campo bianco ; scelta intatta dal momento in cui fu decisa, dopo la guerra dei Trent’anni.

E la fontana ? la fontana è nuova : realizzata nel 1987 da Gernot Rumpf, e posta al culmine del corso principale, presso la “Mainzer Tor”, la porta alta della città. Un’idea da non perdere, in bronzo e acqua, che racconta in chiave buffa, del pesce, dei secoli e dell’oggi di questo luogo.

Il cappello di Napoleone qua, il simbolo dell’Università là, due figure in costume rinascimentale su cui...infilare la testa per la foto di rito, una macchina da cucire (ebbene sì) Pfaff, e un blocco-motore della Opel...Un mix impossibile eppure gradevolissimo, insomma, dominato al centro dal trono e dalla figura di Barbarossa. Altro simbolo di questa che comunemente è definita proprio così, la città di Barbarossa.

Non che del celeberrimo Federico resti granché...Però quella traccia di castello attorno cui si raccoglie il cuore “politico” di Kaiserslautern, è ancora “sentita” e viva.  Poche sale di pietra, sono le rovine abitate di quel leggendario e si dice splendido palazzo imperiale, voluto nel 1152 ; oltre ai sotterranei : la prigione, la ghiacciaia, e il labirinto di cunicoli dalle pareti rosse come la barba del loro antico proprietario, che se approfittate della gentilezza dell’odierno Borgomastro, vi sarà dato di visitare. Una delle uscite, vi riporta all’attuale Rathaus, la City Hall, e cioè gli ottantaquattro metri di grattacielo “amministrativo”, in un’altra piazza non lontana ; per condire  di nuovo con una spruzzata di attuale questa città tradizionalmente moderna e storica.

Situata, come detto, nel cuore del Palatinato, regione tedesca a sua volta cuore dell’Europa, Kaiserslautern ha creato da subito, sull’onda della strategica posizione, una rete vivacissima di scambi ; epicentro produttivo anche, però, di quella industria meccanica (ricordate la fontana ?) che oggi si spinge fino alla tecnologia più d’avanguardia.

Non è a quella, comunque, che guardano i turisti che circolano in questi dintorni ; attratti semmai dal verde tenero (o tutt’al più, dal desiderio di una qualche porcellana del locale “distaccamento” della Richard-Ginori) di questa dolce Germania. Una foresta tutt’altro che nera, e che si tinge d’oro in autunno (stagione tra le più godibili da queste parti), si apre a passeggiate per amanti della moountain-bike, e invita al sorriso i gentilissimi abitanti della città di Barbarossa.

Perché lo Pfalz (così questa regione) è vociante e allegro. Fatto di negozi che invadono la strada di colori e bancarelle, come in Marktstrasse, la via che dovrà preferire chi ama lo shopping. Un lungo viale lastricato di negozi, che vi consigliamo di punteggiare sbocconcellando il “bretzel”, la tonda ciambella salata che è tipica di qui, quanto la più impegnativa “zwiebelkuchen”, una torta di cipolle da gustare calda in una delle belle pasticcerie del centro. Caffè, birrerie e ristorantini tutti legno e candele, del resto, davvero non mancano. I più gettonati sono in “Martinsplatz” o ad un passo da lì, dove attorno ai tavolini si raccolgono abitanti e visitatori. In Steinstrasse, infatti, che dalla piazzetta risale il centro, trovate un altro riassunto di Kaiserslautern : la monumentale chiesa di St.Martin, dalla solennità medievale e già monastero francescano ; il “Theodor Zink museum”, dalla più che caratteristica facciata bianca, ricamata di legno e di fiori, che raccoglie stanza dopo stanza, le tracce del proprio passato biedermeier, o di quello napoleonico. In cortile le carrozze antiche, di fronte l’antica stazione di posta...Cosa manca ? La birra ? Certo che no. La elargiscono ovunque, freschissima e abbondante (vita dura se preferite l’acqua minerale, servita, carissima e poca, in bottigliette da 25 centilitri...) a dissetare piatti saporiti di patate e salsicce.

Ma anche i tradizionalisti possono stare tranquilli : l’osteria più antica di qui è gestita da italiani, e il menu prevede anche l’italianissima pizza Celentano...

Rara traccia esotica in un’atmosfera  caratteristica quanto il nome : Kaiserslautern (la lanterna del Kaiser), mantiene davvero intatto, con attenzione e ironia, l’equilibrio tra gesti antichi e necessità moderne. Esattamente come quella fontana, in alto, alle porte del centro antico, che, tutta, la racconta.

 

                                     Rita Guidi

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