La nostra città,
certi scorci spesso ripresi, immortalati da professionisti della fotografia, da
cineasti rinomati in tutto il mondo o, ancor meglio, tradotti in versi poetici, o romanzi trovano spazio tra passato, presente e futuro.
Tra le varie “belle
abitudini e tradizioni”, si conserva ancora (pur tra mille difficoltà visti i
tempi non eccessivamente rosei) quella di ritrovarsi in circoli privati, punti
di incontro, di convivio, che spaziano dall’attività sportiva a quella
culturale, dal verde tavolo da gioco, al caffè, tè o aperitivo tra chiacchiere
e confidenze: la Parmigianità.
Ma cosa rappresentano
questi circoli, quando e come nascono ?
Per rispetto all’età
(!), apriamo le danze con “ Il circolo Pro-Parma”, che emette il suo primo
vagito addirittura nel 1948, proprio come la la nascita della Repubblica
Italiana- e dici poco !- all’inizio solo come associazione, scegliendo come
location un Bar, che si occupa di attività sportiva ( in particolare calcio).
Sembra un gioco, una
cosa da poco ma ben presto i soci aumentano, la sede cambia di ubicazione,
l’associazione intraprende diverse attività creando, per i propri associati,
momenti di cultura e divertimento. Pioniere di questa realtà è Luciano Gonzi
(non più tra noi) che dona un afflato completamente diverso all’Associazione e che manterrà la carica di
Presidente fino al 1994.
Il 1975 è l’anno
della svolta; le iniziative aumentano, i soci pure, serve spazio, ma molto ed è
così che, con grande lungimiranza, viene costituita l’Immobiliare Pro Parma
S.P.a. grazie all’acquisto di un appezzamento di terreno con Casa Colonica,
ubicazione Moletolo. I lavori di costruzione e ristrutturazione trasformeranno
il podere in Circolo Sportivo con Club house, piscine, campi da tennis, da
bocce come pure una pista sintetica polivalente per basket e Volleyball; una
sede prestigiosa, non lontano dal centro.
Ma le attività
ricreative non si fermano certo qui, la cultura entra a pie’ pari, e con essa i concerti, le commedie dialettali, giochi
delle carte, concorsi di pittura e fotografia.
Sulla scia
dell’entusiasmo, nel 1979, vede la luce il “Premio al Parmigiano Illustre”, un
riconoscimento ad un concittadino che, grazie alla sua opera, al suo impegno ha
onorato Parma e la sua Parmigianità (di cui il concittadino Bevilacqua tanto ha scritto). Alcuni nomi ? L’attore Lino
Ventura, il giornalista Giorgio Torelli, lo scienziato Giorgio Brianti e il
cardiochirurgo Ottavio Alfieri.
Ma Parma, come tutto
il mondo sa, è sede pure della Lirica , quella con la L maiuscola ( i loggioni
del teatro Regio, agognati e temuti dai grandi del canto) non poteva quindi
mancare un Premio ad essa dedicato: è nel 1983 che la Sezione Lirica del
ProParma istituisce il Premio Violetta, omaggiando artisti che hanno saputo offrire esaltanti emozioni
grazie al linguaggio della musica. Il titolo è tutto Parmigiano ; “Premio
Violetta”, sia in onore della protagonista della Traviata – dono del nostro
emerito concittadino Giuseppe Verdi- che della Duchessa Maria Luigia , fiore da
lei preferito da cui nacque pure il Profumo “Violetta di Parma” .
Così, sulla scia del
profumo, proseguiamo il nostro breve viaggio per raggiungere un altro Circolo,
edificato in tutt’altra zona, ombreggiata dal verdeggiare di piante, siepi,
giardini di ville che costeggiano la tortuosa
Strada dei Folli, quanto basta
per farci sentire “fuori” dalle mura cittadine, ma neppure tanto lontani.
1966: un gruppo di
amici (rigorosamente parmigiani) ha una brillante idea e decide di disporre di uno spazio verde, nei
pressi della città ; un circolo sportivo dove trascorrere il tempo libero,
immersi nella quiete di un parco all’inglese, battezzato come Tennis Club
Parma, ma a tutti noto come “ Circolo di Mariano”. Una gradevole ed elegante Club
house, strutture sportive e ricettive tese a rafforzare e rinvigorire una
solida amicizia di amicizia e continuità. Luogo tranquillo, silenzioso, “
aristocratico”, non solo paradiso dei tennisti ma pure dei calciatori, dei
nuotatori e dei più sedentari…. giocatori di Bridge e Burraco ! Ritornando a
ritroso nel tempo, varie testimonianze raccontano di origini romane della zona
limitrofa, quali le fondamenta di una villa recentemente scoperte, mentre
l’attuale via Casalinga connette via Traversetolo alla Chiesa di Mariano (dal
Latino “luogo di Mario”).
I soci, che sono
aumentati in modo esponenziale negli anni, possono godere di 4 campi da tennis,
ristorante, taverna, sala da biliardo, un’elegante piscina e di un’intensa
attività sociale ; resta comunque l’impronta del Tennis, l’aspetto più forte e
radicato, caratteristica che porta alla
nascita (nel 1997) del Primo Torneo
Internazionale “Copa del Sol” che vede
la partecipazione di giocatori delle migliori squadre europee appartenenti alle
Federazioni di Bosnia-Erzegovin, Gran Bretagna, Russia, Turchia, Ungheria e
Italia.
Più recentemente, da
segnalare il Torneo Internazionale Future che si ripete ogni anno tra fine
maggio ed inizio giugno.
Pochi passi, o poche
pedalate e raggiungiamo un altro luogo simbolo dei circoli parmigiani;
attraversata strada Traversetolo, proseguendo per Strada dei Folli , qualche
centinaio di metri dopo, si giunge al Circolo del Castellazzo.
Anche in questo caso
fu un gruppo di amici parmigiani che, nel 1972, pensando a quanto il tempo
libero fosse troppo importante e prezioso decisero di creare un idoneo
contenitore. L’idea di trascorrere parte della giornata tra piscine, verde,
campi da tennis, equitazione in una privacy (seppure condivisa con altri) fu
talmente di successo che all’inizio furono ben 600 le azioni collocate.
Il luogo era più che
idoneo, una sterminata distesa di campi di Marore, un podere con Casa Colonica
trasformata in circolo, operazione focalizzata sul recupero dell’esistente, sul
massimo rispetto della natura dove gli impianti sportivi non dovevano in alcun modo inficiare le
origini del posto.
Progetto riuscito a
pennello ; il circolo ha avuto l’onore di più di una citazione diventando uno dei circoli più ammirati
d’Italia.
Ma sono le origini
del terreno dove il circolo nasce che fanno la differenza. L’area ha radici
antichissime; da fonti storiche pare che 12.000 anni fa, vi scorresse il
torrente Parma, poi l’intervento dei coloni Romani nel 183 che iniziarono a
bonificare i terreni. Già a quei tempi vi si ergeva una “domus” signorile,
ubicata in questi spazi (dipendenti dal Castelletto) dove sorse in seguito una bastia di difesa
per la città, ma è solo nel 1657 che ebbe inizio la costruzione del Castellazzo
ubicata sui terreni dei Conti Dall’Asta.
La costruzione, tra
‘800 e ‘900 fu oggetto di numerosi passaggi di proprietà, anche in ambiente
religioso in quanto , nel 1907 alcune parti dei terreni furono destinate ad uso
benefico alla Parrocchia di Santo Stefano e, molto probabilmente anche a sede
conventuale.
Ma nel 1970, si apre
un nuovo capitolo: pure in questo caso, un gruppo di Parmigiani, costituisce la
Società “Circolo del Castellazzo”, nel rispetto della natura, del verde, degli
spazi aperti ai quali le nuove strutture (piscine, campi da tennis, equitazione …) nulla toglieranno all’immenso parco bello
e rigoglioso, con macchie fiorite e boschetti.
Lasciamo il
Castellazzo per dirigerci verso località Baccanelli e Vigheffio (zona
diametralmente opposta) per godere di un altro spazio verde, accogliente, organizzato
e multifunzionale: eccoci al Tennis Club Sporting.
E’ il 1972 quando,
come ormai da rituale, un ristretto gruppo di amici diventano i promotori della
nascita di questo Circolo Privato, pure esso con una lunga tradizione
tennistica alle spalle e conosciuto negli ambienti nazionali.
Durante gli anni lo
Sporting club ha ospitato eventi agonistici, quali i Campionati Nazionali di
tennis under 18,16 e 14.
Una Club house di
1500 metri, bar- ristorante, spazio bimbi nonché sala da feste per teen agers,
biliardo, taverna ed una mansarda dove i giocatori più accaniti si sfidano a
bridge e burraco. Il circolo fu il primo a edificare una piscina al chiuso
(oltre quella già esistente all’aperto), un asso nella manica che ha dato i
suoi frutti. Tornando di qualche decennio indietro nel tempo, come dimenticare
il “Caimano” di Parma, bagnino ed emerito nuotatore che salvò vite nel letto
del torrente Parma! Uomo verace, spiccio
e diretto che difficilmente – chi l’ha conosciuto- può dimenticare.
Ma cosa rappresenta
per i soci questo luogo? Molto più di un semplice club, lo stare insieme, punto
di riferimento per famiglie, figli e, tra una nuotata e l’altra, una pallina da
match point, la chance di trascorrere un buon tempo.
Ancora un cambio di
direzione.
Chi lascia Parma
dirigendosi verso sud, in zona collinare, dopo circa 10 kilometri, si imbatte
in un’autentica oasi di verde; il Tennis Club President. E’ l’anno 1974 quando
l’ennesimo gruppo di amici, desiderosi di incontrarsi, al di fuori della caotica
vita cittadina, fonda questo circolo.
50 mila metri quadrati di verde, accoglienti,
strutturati in maniera da favorire un un impiego del tempo libero, nel rispetto
della natura.
Non tutto puntato
sull’agonismo, chi desidera praticare sport per diletto, in modo amatoriale, per tenere una giusta
forma fisica, trova qui lo spazio ideale: moderne strutture, numero contenuto
di soci rappresentano il “must” per
piacevoli e duraturi rapporti di amicizia, semplicità e rispetto.
Il ripristino della
piscina ha dato un “ che” di salottiero al luogo,tuttavia lontano da snobismi o
atteggiamenti altezzosi; l’impressione che ne esce è di trovarsi in una propria
casa di campagna, la cui ampia Clubhouse
spaziosa ma discreta garantisce una discreta intimità.
Pure qui, le strutture
sportive non mancano; campi da tennis, calcio, un campo polivalente, piscina
per adulti e per piccini, palestra e salette allestite per il gioco delle carte
e, dulcis in fundo, un maxischermo per assaporare in diretta ogni tipo di
manifestazione.