domenica 13 maggio 2012

L'OMBRA VERDE DEI GIGANTI - California da fiaba al Sequoia National Park, di Rita Guidi



  Due miglia in due ore, per questo viaggio “di Gulliver” in una altrettanto sorprendente natura. Sempre un’altra California, a cinque ore d’auto verso Sud-Ovest, rispetto a quella “17 miles drive” di cui abbiamo già parlato, è sempre, improvvisa e imprevedibile, grande suggestione. 
O dovremmo dire “gigantesca”, perché i centoventi minuti da percorrere questa volta a piedi, di cui parliamo, affondano nel millenario rigoglio della “Giant Forest” : quella foresta dei giganti che raccoglie e conserva gran parte di quelle inenarrabili balene degli alberi che sono le sequoie.



Rosse, per quella corteccia porosa e impenetrabile che le può difendere fino a quasi un metro di spessore, riuscireste a individuarle comunque nell’intrico ordinato e sempreverde di questa riserva. Il “Sequoia & Kings Canyon”, cioè, che ammanta di rocce, canyon, caverne e foreste un buon numero di chilometri di questa California, tra la “San Joaquin Valley” e il margine della Sierra Nevada. Un paradiso curatissimo e quasi tutto percorribile in mille sentieri, che comprende come una rara leccornia anche questi mastodonti.

Naso inutilmente all’aria e il vago ma non inquietante sospetto di essere ridiventati bambini e per di più a Lilliput, i visitatori ne percorrono curiosi e minuscoli le circonferenze, si infilano nelle fenditure, spariscono nei teleobiettivi a grandangolo che tentano di immortalarle tutte. Le sequoie. Immobili e immense eppure “delicate”, ascoltano silenziose la meraviglia di noi piccoli uomini moderni. Passanti, per chi il mondo lo abita da sempre. Perché possono arrivare anche due secoli oltre i tremila anni ; e qualcuno lo fa : come il “Generale Sherman”, autentico monumento alla natura ed essere vivente più grande del nostro pianeta, che assolutamente in gran forma, nasconde come una vezzosa signora la sua età. 2.300 o 2.700 anni ? Chissà, anche se anno più anno meno, in quei termini sembra essere solo una questione di particolari.
  Lo trovate all’inizio del “Congress Trail”, questo il nome delle due miglia di sentiero di cui dicevamo ; e dopo di lui, intere famiglie (“The House”, “The Senate”), o altri lupi solitari (“The President”, “McKinley”). Non che quelli senza nome siano da meno : con qualche centinaio d’anni di differenza, questi cuccioli svettano comunque da torcicollo.
 Magari non come i “redwood”, un’altra razza più sottile di sequoia, che può superare i cento metri. Si fermeranno alla novantina, e ingrasseranno fino a un migliaio di tonnellate, tonde di una trentina di metri ; 
delicate : le radici fittissime e larghe, sono poco profonde, da non gradire chi le calpesta.  Ma per ora c’è tempo : cinquecento, seicento, forse un migliaio di anni. Giganti, anche se soldati semplici, in attesa che il “generale” passi la mano...