Due miglia in due ore, per questo viaggio “di Gulliver” in
una altrettanto sorprendente natura. Sempre un’altra California, a cinque ore
d’auto verso Sud-Ovest, rispetto a quella “17 miles drive” di cui abbiamo già parlato, è sempre, improvvisa e imprevedibile, grande suggestione.
O
dovremmo dire “gigantesca”, perché i centoventi minuti da percorrere questa
volta a piedi, di cui parliamo, affondano nel millenario rigoglio della “Giant
Forest” : quella foresta dei giganti che raccoglie e conserva gran parte
di quelle inenarrabili balene degli alberi che sono le sequoie.
Rosse, per quella corteccia porosa e impenetrabile che le può
difendere fino a quasi un metro di spessore, riuscireste a individuarle
comunque nell’intrico ordinato e sempreverde di questa riserva. Il “Sequoia
& Kings Canyon”, cioè, che ammanta di rocce, canyon, caverne e foreste un
buon numero di chilometri di questa California, tra la “San Joaquin Valley” e
il margine della Sierra Nevada. Un paradiso curatissimo e quasi tutto
percorribile in mille sentieri, che comprende come una rara leccornia anche
questi mastodonti.
Naso inutilmente all’aria e il vago ma non inquietante
sospetto di essere ridiventati bambini e per di più a Lilliput, i visitatori ne
percorrono curiosi e minuscoli le circonferenze, si infilano nelle fenditure,
spariscono nei teleobiettivi a grandangolo che tentano di immortalarle tutte.
Le sequoie. Immobili e immense eppure “delicate”, ascoltano silenziose la
meraviglia di noi piccoli uomini moderni. Passanti, per chi il mondo lo abita
da sempre. Perché possono arrivare anche due secoli oltre i tremila anni ;
e qualcuno lo fa : come il “Generale Sherman”, autentico monumento alla
natura ed essere vivente più grande del nostro pianeta, che assolutamente in
gran forma, nasconde come una vezzosa signora la sua età. 2.300 o 2.700
anni ? Chissà, anche se anno più anno meno, in quei termini sembra essere
solo una questione di particolari.
Lo trovate all’inizio del “Congress Trail”,
questo il nome delle due miglia di sentiero di cui dicevamo ; e dopo di
lui, intere famiglie (“The House”, “The Senate”), o altri lupi solitari (“The
President”, “McKinley”). Non che quelli senza nome siano da meno : con
qualche centinaio d’anni di differenza, questi cuccioli svettano comunque da
torcicollo.
Magari non come i “redwood”, un’altra razza più sottile di sequoia,
che può superare i cento metri. Si fermeranno alla novantina, e ingrasseranno
fino a un migliaio di tonnellate, tonde di una trentina di metri ;
delicate : le radici fittissime e larghe, sono poco profonde, da non
gradire chi le calpesta. Ma per ora c’è
tempo : cinquecento, seicento, forse un migliaio di anni. Giganti, anche
se soldati semplici, in attesa che il “generale” passi la mano...