venerdì 29 agosto 2014

STOCCOLMA - LA CITTA' BIONDA di Rita Guidi


E’ la città bionda. Stoccolma ha fascino freddo e cuore moderno, anche se è la più vichinga tra le capitali del Nord.
 Un gioco “americano” di ponti per legare quel pugno di isole e di storia su cui si adagia, la città è anche città d’acqua, quasi ponte essa stessa tra il Mar Baltico e il lago Mälaren.
La sua bellezza è allora soprattutto qui. Nelle prospettive legate alla luce riflessa, avara ma candida nel gelo invernale, splendente e insospettabilmente calda nei generosi giorni della sua breve estate.

E anche la sua storia inizia da lì. Da quell’affacciarsi sull’acqua strategico e goloso fin dalla notte dei secoli.
1252 : Stoccolma è poco più di un castello, ma che diventa ben presto luogo di commercio e dunque città, anzi “città sull’isola” (così la radice del nome, da questo antico “Stadsholmen”). Una soltanto, allora, per quel nucleo delle attuali quindici isole, conosciuto ora come Gamla Stan, città vecchia. E che oggi è ad un ponte di distanza dall’urna d’oro che di quel castello ricorda il primo governatore, Birger Jarl. Affacciata sull’acqua, protetta da un baldacchino, si trova all’interno del bell’edificio della Stadshuset, il Municipio. Imponente eppure elegantemente nordico con i suoi mattoni rosso cupo di primo Novecento, comprende una torre con vista davvero da non perdere, e un piccolo giardino, va da sé, sull’acqua, nella quale affondano i remi canoe, battelli, barche, motoscafi.

Qualcuno si tuffa, da questo cuore della città, proprio sotto al dorato monumento. Vanto degli abitanti è infatti la limpidezza dell’acqua, come l’aria davvero poco o nulla inquinata. E abitudine degli abitanti è possedere una barca, quasi una seconda auto, proprio per il modo di essere di questa capitale.
Una voglia di benessere ricordata nel testamento di quell’Alfred Nobel che ogni anno riporta Stoccolma al centro del mondo : e “a coloro che avessero contribuito, nel corso dell’anno, al benessere dell’umanità...fossero questi scandinavi o meno”, destinava il proprio patrimonio costruito sulla...dinamite. 
Ma è una voglia di benessere che salta comunque agli occhi, nel raro equilibrio di natura e architettura, che vede qui anzi la prevalenza della prima. E cioè oltre all’acqua (che in inverno diventa un’immensa pista di pattinaggio nelle svelte ore di luce - dalle 9 alle 15 circa - ), il verde. Rigoglioso nei parchi come nelle frequenti macchie di bosco che punteggiano i palazzi e le piazze.
 Il più ricco, visitato, irrinunciabile ? Il Djurgarden, senza dubbio, sull’omonima isola. Mosaico di occasioni per turisti e non. Organizzatissimo, ricchissimo, non esaurisce certo le proprie attrazioni nell’arco di una sola giornata.
Per i bambini c’è il Gröna Lunds Tivoli, parco giochi all’aperto, tra Luna Park e circo. Accanto, una sorta di piccolo zoo, per l’emozione svedese di scambiare uno sguardo con alci e orsetti.
Ad una passeggiata, poi, tre musei : il Nordiska museet ( il museo nordico, con cinque secoli di storia svedese), la splendida villa jugend Prins Eugens Waldemarsudde (che raccoglie collezioni d’arte contemporanea), e l’altra residenza-museo Rosendals Slott.
Noi consigliamo il quarto, il Vasamuseet, vichingo e suggestivo.

 Sette piani di galeone, da esplorare in un’umida penombra, come se fosse ancora protetto dal mare o dal passato. Praticamente una “caverna”, pensata quindici anni fa, per contenere il più straordinario dei ritrovamenti : il Vasa. Vascello da guerra scandinavo voluto da Re Gustavo II, inabissatosi poco dopo il varo, nel 1628. Uno splendido disastro, perché se la mole (più del peso, l’altezza) causò la fatale inclinazione, oggi è questa la sua bellezza. Una magia poderosa di intarsi e di polene, conservati dalla bassa salinità del Baltico, ripescati nel 1961 ed oggi esplorabili in un viaggio reale che accende la fantasia, dai sette balconi che ne abbracciano i 69 metri di lunghezza.
Salire non si può. L’emozione in (altro) battello è riservata ai tour con Cicerone che dalla Gamla Stan raggiungono la periferia del Mälaren.
Entrare, invece, si può in quell’altro museo all’aperto, sempre al Djurgarden, che racconta in un intero villaggio il passato del grande nord. Si chiama Skansen, questa chicca un po’ all’americana  ma col fascino autentico e vichingo.
 Pensato nel 1891, raccoglie case e fattorie d’epoca, smontate e trasportate qui da diverse regioni della Svezia (soprattutto la Scania, da cui il nome). Poderi e chiese, scuole e residenze signorili, mulini e vecchie botteghe (vetreria, stamperia...), persino giardini, illustrano, come le comparse in costume che si aggirano tra le scarpe da tennis dei turisti, una prospettiva lontana.
E’ l’eco di qualche concerto che si tiene in questo verde (soprattutto jazz), riconduce  all’anima moderna di Stoccolma. Alle grandi strade del centro, tutte caffè e shopping, al traffico a sei corsie dei ponti e delle sopraelevate, dominate da quel Palazzo Reale che ancora vive e abita a Gamla Stan. Sotto di lui, all’àncora, un piccolo galeone presta i suoi legni biondi al più originale dei caffè. Tributo moderno a un’anima vichinga.

                                         Rita Guidi



NOTIZIE UTILI 

Stoccolma si raggiunge con un volo di circa due ore e mezzo da Milano Malpensa. E’ sufficiente la Carta d’Identità.
Per chi preferisce una visita estiva, da non perdere la festa di mezz’estate, con la città in allegria e giochi d’acqua come fuochi d’artificio (sia per San Giovanni che per Ferragosto). Tradizionale è anche la Festa di Santa Valpurga, il 30 aprile.
Chi sceglie l’inverno, ai mille festeggiamenti  previsti per il Capodanno, può aggiungere al periodo natalizio la Festa di Santa Lucia, gioiosa quanto i tanti mercatini che punteggiano di luce le feste più tradizionali.
E a proposito di mercatini, una segnalazione è d’obbligo per chi ama lo shopping, che da queste parti fa rima anche con splendidi oggetti di vetro. Gli appassionati del genere possono allora dirigere appena fuori Stoccolma, a Barkarby (dieci minuti di treno per Jakosberg e poi l’autobus numero 567). Qui vi attendono una quarantina di “store” per la vendita diretta di questi splendidi oggetti. Oltre all’assortimento, la meta è anche di assoluta convenienza : i prezzi sono ridotti del 30% e fino al 50%. Ancora di più per chi non si preoccupa di qualche piccolo, invisibile difetto.
                                          R.G.