E’ la città bionda. Stoccolma ha fascino freddo e cuore
moderno, anche se è la più vichinga tra le capitali del Nord.
Un gioco “americano”
di ponti per legare quel pugno di isole e di storia su cui si adagia, la città
è anche città d’acqua, quasi ponte essa stessa tra il Mar Baltico e il lago
Mälaren.
La sua bellezza è allora soprattutto qui. Nelle prospettive
legate alla luce riflessa, avara ma candida nel gelo invernale, splendente e
insospettabilmente calda nei generosi giorni della sua breve estate.
E anche la sua storia inizia da lì. Da quell’affacciarsi
sull’acqua strategico e goloso fin dalla notte dei secoli.
1252 : Stoccolma è poco più di un castello, ma che
diventa ben presto luogo di commercio e dunque città, anzi “città sull’isola”
(così la radice del nome, da questo antico “Stadsholmen”). Una soltanto,
allora, per quel nucleo delle attuali quindici isole, conosciuto ora come Gamla
Stan, città vecchia. E che oggi è ad un ponte di distanza dall’urna d’oro che
di quel castello ricorda il primo governatore, Birger Jarl. Affacciata sull’acqua,
protetta da un baldacchino, si trova all’interno del bell’edificio della
Stadshuset, il Municipio. Imponente eppure elegantemente nordico con i suoi
mattoni rosso cupo di primo Novecento, comprende una torre con vista davvero da
non perdere, e un piccolo giardino, va da sé, sull’acqua, nella quale affondano
i remi canoe, battelli, barche, motoscafi.
Qualcuno si tuffa, da questo cuore della città, proprio sotto
al dorato monumento. Vanto degli abitanti è infatti la limpidezza dell’acqua,
come l’aria davvero poco o nulla inquinata. E abitudine degli abitanti è
possedere una barca, quasi una seconda auto, proprio per il modo di essere di
questa capitale.
Una voglia di benessere ricordata nel testamento di
quell’Alfred Nobel che ogni anno riporta Stoccolma al centro del mondo : e
“a coloro che avessero contribuito, nel corso dell’anno, al benessere
dell’umanità...fossero questi scandinavi o meno”, destinava il proprio
patrimonio costruito sulla...dinamite.
Ma è una voglia di benessere che salta comunque agli occhi,
nel raro equilibrio di natura e architettura, che vede qui anzi la prevalenza
della prima. E cioè oltre all’acqua (che in inverno diventa un’immensa pista di
pattinaggio nelle svelte ore di luce - dalle 9 alle 15 circa - ), il verde.
Rigoglioso nei parchi come nelle frequenti macchie di bosco che punteggiano i
palazzi e le piazze.
Il più ricco,
visitato, irrinunciabile ? Il Djurgarden, senza dubbio, sull’omonima
isola. Mosaico di occasioni per turisti e non. Organizzatissimo, ricchissimo,
non esaurisce certo le proprie attrazioni nell’arco di una sola giornata.
Per i bambini c’è il Gröna Lunds Tivoli, parco giochi
all’aperto, tra Luna Park e circo. Accanto, una sorta di piccolo zoo, per
l’emozione svedese di scambiare uno sguardo con alci e orsetti.
Ad una passeggiata, poi, tre musei : il Nordiska museet
( il museo nordico, con cinque secoli di storia svedese), la splendida villa
jugend Prins Eugens Waldemarsudde (che raccoglie collezioni d’arte
contemporanea), e l’altra residenza-museo Rosendals Slott.
Noi consigliamo il quarto, il Vasamuseet, vichingo e
suggestivo.
Sette piani di galeone, da esplorare in un’umida penombra, come se
fosse ancora protetto dal mare o dal passato. Praticamente una “caverna”,
pensata quindici anni fa, per contenere il più straordinario dei
ritrovamenti : il Vasa. Vascello da guerra scandinavo voluto da Re Gustavo
II, inabissatosi poco dopo il varo, nel 1628. Uno splendido disastro, perché se
la mole (più del peso, l’altezza) causò la fatale inclinazione, oggi è questa
la sua bellezza. Una magia poderosa di intarsi e di polene, conservati dalla
bassa salinità del Baltico, ripescati nel 1961 ed oggi esplorabili in un
viaggio reale che accende la fantasia, dai sette balconi che ne abbracciano i
69 metri di lunghezza.
Salire non si può. L’emozione in (altro) battello è riservata
ai tour con Cicerone che dalla Gamla Stan raggiungono la periferia del Mälaren.
Entrare, invece, si può in quell’altro museo all’aperto,
sempre al Djurgarden, che racconta in un intero villaggio il passato del grande
nord. Si chiama Skansen, questa chicca un po’ all’americana ma col fascino autentico e vichingo.
Pensato
nel 1891, raccoglie case e fattorie d’epoca, smontate e trasportate qui da
diverse regioni della Svezia (soprattutto la Scania, da cui il nome). Poderi e
chiese, scuole e residenze signorili, mulini e vecchie botteghe (vetreria,
stamperia...), persino giardini, illustrano, come le comparse in costume che si
aggirano tra le scarpe da tennis dei turisti, una prospettiva lontana.
E’ l’eco di qualche concerto che si tiene in questo verde
(soprattutto jazz), riconduce all’anima
moderna di Stoccolma. Alle grandi strade del centro, tutte caffè e shopping, al
traffico a sei corsie dei ponti e delle sopraelevate, dominate da quel Palazzo
Reale che ancora vive e abita a Gamla Stan. Sotto di lui, all’àncora, un
piccolo galeone presta i suoi legni biondi al più originale dei caffè. Tributo
moderno a un’anima vichinga.
Rita
Guidi
NOTIZIE UTILI
Stoccolma si raggiunge con un volo di circa due ore e
mezzo da Milano Malpensa. E’ sufficiente la Carta d’Identità.
Per chi preferisce una visita estiva, da non perdere la festa
di mezz’estate, con la città in allegria e giochi d’acqua come fuochi d’artificio
(sia per San Giovanni che per Ferragosto). Tradizionale è anche la Festa di
Santa Valpurga, il 30 aprile.
Chi sceglie l’inverno, ai mille festeggiamenti previsti per il Capodanno, può aggiungere al
periodo natalizio la Festa di Santa Lucia, gioiosa quanto i tanti mercatini che
punteggiano di luce le feste più tradizionali.
E a proposito di mercatini, una segnalazione è d’obbligo per
chi ama lo shopping, che da queste parti fa rima anche con splendidi
oggetti di vetro. Gli appassionati del genere possono allora dirigere appena
fuori Stoccolma, a Barkarby (dieci minuti di treno per Jakosberg e poi l’autobus
numero 567). Qui vi attendono una quarantina di “store” per la vendita diretta
di questi splendidi oggetti. Oltre all’assortimento, la meta è anche di
assoluta convenienza : i prezzi sono ridotti del 30% e fino al 50%. Ancora
di più per chi non si preoccupa di qualche piccolo, invisibile difetto.
R.G.