mercoledì 14 dicembre 2016

C'E' MILANO SOTTO L'ALBERO - di Stefania Zanardi


Andar per negozi, boutiques, vie, viuzze e piazze per Natale…. A Milano...
Niente di nuovo sotto il sole! Direte voi, anzi, anche un po’ scontato…
Eppure, Natale dopo Natale, qualcosa di nuovo, di ammiccante o intrigante può sempre apparire, basta girare l’angolo.
Giungendo in treno (da una città di provincia - tipo Parma-) lasciandoci la stazione alle spalle, si possono imboccare più direzioni; noi scegliamo quella che costeggia il Palazzo della Regione, imponente costruzione, iper-moderna che ospita internamente, nella piazzetta sottostante, la pista di pattinaggio (predisposta per le feste e, molto affollata, giurano i milanesi). Proseguendo con curiosità, cominciamo ad ammirare , col naso all’insù, i giardini verticali, edifici unici e milanesissimi che si stagliano verso il cielo confondendo le fattezze dei palazzi con il verdeggiare di piante rigogliose che scendono con stile verso il basso, come una cascata di vegetazione. Senza dubbio, un fiore all’occhiello per questa città cosmopolita che sa regalare a tutti i suoi visitatori qualcosa di unico, sempre.
Ed ecco lo stiloso Corso Como , da qualche anno rinnovato, rivisitato e offerto ai passanti in un alternarsi di negozi, boutique “à la page”, luoghi di incontro,un percorso elegante, attuale, per ragazzi, famiglie, ma pure modelle, fashion people , turisti . Qui regna movimento, luci e tanta moda in un’atmosfera avvolgente (non fosse altro perché è
ormai Natale) dove puoi soffermarti a curiosare tra le varie bancarelle, rigorosamente stile “baita” in legno che propongono oggetti variegati, anche a prezzi accessibili.
Il percorso ci avvicina a piazza Gae Aulenti, chic, molto amata dai giovani (pure i teen agers), da chi ama vivere le serate e le nottate (e il freddo non li ferma ), tra drink, happy hour e puro divertimento, per raggiungere la (mitica) San Babila , snob (un tempo?), sempre gettonata,con la sua fontana, la Chiesa dedicata al Santo in questione che recupera quell’aspetto spirituale quasi a contrastare lo sfoggio e l’ esteriorità.
Ma ecco,giunti a Brera, si apre uno squarcio diverso, la sua Accademia che ha dato fasto agli artisti più differenti, vie più strette, un’intimità che quasi imbarazza e, per un attimo il pensiero va ad una “petite Paris”, un po’ retro’ e bohemienne, che luci ed addobbi natalizi evidenziano ulteriormente.
Ma Milano non può dimenticare la “Madonnina”, il Duomo con la sua immensa piazza, l’albero Natalizio, vestito a festa che fa pendant con l’abete scintillante di pietre di Swarowski posto in Galleria, luogo di incontro per famiglie, amici e… coppie. Non sbagliava Ornella Vanoni cantando “ ...sapessi come è strano sentirsi innamorati a Milano… in Piazza o in Galleria, che follia...”.