Ubicazione : il CUBO,
luogo di incontro, di ritrovo, di eventi, molto “à la page” da qualche anno a
questa parte, scelto per una serata all’insegna della Musica Rock e di ciò che
le gravita attorno, passato, presente, futuro in un contesto che si
estende a 360 gradi. Sulla scena (palcoscenico ma non troppo), pannelli con
esposti Vinili d’epoca, unici ed indimenticabili, uno schermo grande a
sufficienza per riuscire a coinvolgere il pubblico presente.
Motivo della serata?
Robi Bonardi Mind, iniziativa che vede (nel backstage) la presenza, l’impegno e
la passione di Francisco, Jacopo e Cecilia nel ricordare a Parma e ai
parmigiani lo storico DJ .
Il nome dell’evento
è: “Rock History, i 100 minuti del Rock”, che viene condotto da Gabriele
Medeot, musicista, divulgatore, autore e promotore di vari progetti innovativi.
Inizia
l’avventura. Anno 1965: scorrono sullo schermo riviste,
cover di Bands che hanno scritto la storia ; le polveri prendono fuoco (cit.
),si inizia a parlare di rock, di volume acustico,di testi ed avvenimenti
storici come la guerra del Vietnam o le prime rivolte giovanili, fatti e
fattacci dei quali i dischi parlano e raccontano.
Un esempio? “ Help”
dei Beatles, “ Satisfaction” dei Rolling Stones, i disagi dei ragazzi
dell’epoca, l’esplosione della Chitarra elettrica ,tutte testimonianze di grandi
passaggi epocali.
E, passo a passo,
arriviamo gli anni ‘70, definiti la “Cattedrale del Rock” che però ,in quel
decennio, vedrà anche la sua fine.
Il conduttore della
serata, con un’eloquenza ed una chiarezza invidiabili, si addentra negli eventi
e nelle situazioni di quel decennio : austerity, conflitti mondiali, Irlanda
del Nord contro Inghilterra, Nixon e una classe politica che non esce certo
vittoriosa dalle sue scelte. E la musica ?
Spostandoci a New
York si parla del club CBGB, culla iconica del rock rivoluzionario, punto di
incontro per giovanissimi (e altrettanto
fragili) musicisti, alcuni dei quali muoiono troppo presto a causa di abuso di alcolici
e droghe.
Arrivano i Deep
Purple – ben 4 dischi in due anni! - i
Led Zeppelin e i
Black Sabbath con la loro mitica “Paranoid”,canzone nel cui testo si evidenziano le paure e le incertezze di quel periodo. Inizia poi a prendere piede la musica “Progressive”, tipica degli anni ‘70, un genere autocelebrativo che, nel corso del decennio vedrà il successo planetario dei Pink Floyd e del loro capolavoro “The Wall”.
Ma non tutti amano
questo genere di musica: nasce quindi uno stile differente, per esempio quello
dei Kiss, dove con le loro maschere, vogliono camuffare la loro identità e il
fantastico quanto visionario “Sergent Pepper” dei Beatles.
A questo punto
arrivano sulla scena Marc Bolan con i suoi T.Rex, estroso musicista che combina
musica e moda facendo emergere il Glam, che sarà anche una marcata
caratteristica di David Bowie. Nella sua
infinita creatività, darà vita al “personaggio” Ziggy Stardust ed arriverà
addirittura a farlo morire sulla scena. Bowie, tra le sue genialità, ha citato
tantissimi artisti, colleghi ed è arrivato persino a citare se stesso!
Sempre in quegli
anni arriva l’hard rock degli ACDC
di Angus Young che pubblicano il loro primo album “ High Voltage”, e
subito a seguire “TNT” dischi che saranno punto di riferimento anche negli anni
successivi . Verso la fine degli anni 70, emergerà il Punk, una musica e uno stile distruttivi dove, per
essere riconosciuti e ricordati è necessario vivere ai 110 all’ora. Si sta sul
palco, capaci o no, musicisti o strimpellatori, cantanti o urlatori poco
importa: si tratta spesso di ragazzi disagiati che cercano nella musica una
chance proponendo canzoni che evidenziano la tragicità delle loro vite.
Si
fanno strada i Ramones, provenienti dai Queens di New York e i
londinesi Sex Pistols che hanno il coraggio (o l’incoscienza?) di indossare sul
palco magliette con la dicitura “ I Hate Pink Floyd”, in un momento in cui
questi ultimi erano una delle band più amate del pianeta e pubblicando nel 1977
il loro primo, unico e provocatorio disco, “Never Mind the bollocks”.
E’
proprio in questi anni che, anche le donne, entrano a fare parte di questo
mondo: Patti Smith, Sacerdotessa del Rock anni ‘80, ne è l’emblema.
Di testi
indimenticabili ne è piena la discografia: The Wall, Message in a bottle, Video
killed the radio star e, da non sottovalutare, la nascita di MTV-
Un capovolgimento di
situazioni e azioni : gli anni ‘80 raccontano un decennio dove gli Stati del
mondo non sono (fortunatamente) coinvolti in guerre o dissidi interni, in
Inghilterra come primo ministro abbiamo una donna- Margaret Thatcher- e intanto
la musica inizia ad essere riprodotta su nuovi supporti, CD, Minidisc etc.
Sono
gli anni del Concerto Live Aid e della Band Aid di “Do they know it’s
Christmas?”, Michael Jackson metterà nero su bianco We are the world, con
Lionel Richie e tantissimi altri artisti.
Proprio del Live Aid,
il pubblico in sala ha potuto assaporare alcune scene, supportato dal racconto chiaro e avvincente
del conduttore; il concerto- che si svolse in contemporanea a Filadelfia e Londra-
vide la partecipazione di tutto il mondo del rock. L’organizzatore Bob Geldof
riuscirà a mettere sul palco, tra gli altri, Madonna, David Bowie Phil
Collins i Queen di Freddy Mercury ( che
si esibiranno in una strepitosa performance) e gli U2, con Bono sceso tra il
pubblico (atto assolutamente illegale in quegli anni) per abbracciare una fan,
al punto che questo gesto verrà considerato “un abbraccio del rock al mondo”.
Ben 2 miliardi di spettatori seguiranno in tv
questo evento più unico che raro.
Tra cambiamenti,
cadute e rinascite gli anni ‘90 sono alle porte.
1989, caduta del muro di Berlino e il motto del periodo è “The future is in the air”. Negli anni ‘90 arriva il “ Grunge”, che ha più connessioni con la moda ma che darà origine anche ad uno stile musicale ben definito. Una decina i dischi fondamentali di questo periodo, tra essi certamente Achtung baby degli U2, con un suono decisamente innovativo. Siamo nell’epoca del Desert Storm, della Guerra in Kuwait, la Cecenia, la guerra dei Balcani, la fine dell’Unione Sovietica. Si riscrivono le mappe geografiche e tutto è in cambiamento.
Anche la tecnologia
avanza e contemporaneamente cambia il
modo di fruire della musica.
Anno 1999,
l’industria discografica mostra segni di cedimento e prende sempre più piede la
musica liquida. Infatti Steve Jobs rivoluziona la nostra quotidianità creando
gli I-pod, dispositivi che permettono di immagazzinare migliaia e migliaia di canzoni . La globalizzazione entra a pié pari nella
società mentre il nuovo rock ed i suoi creatori si trovano in disaccordo totale
con tutto ciò.
Pearl Jam, Nirvana,
Soungarden offrono musica e testi con storie autentiche, . Si parla di Nichilismo, depressione e disagio
sociale e familiare ( la scomparsa di Kurt Cobain), una generazione definita “X
generation” che non ci sta a vivere la propria esistenza seguendo le regole
vigenti.
E’ il momento del Rap
e dell’Hip Hop con Eminem, i Beastie Boys, Kanye West. Un genere che esplode e
non solo tra il “black pepole “: Eminem, rapper bianco, bullizzato dai ragazzi
di colore (un razzismo all’incontrario), finisce in coma e, proprio in quella
tragica situazione ,scrive un testo “My name is” raccontando della sua vita, le
sue tragedie e le lotte contro il mondo intero. Ora, famoso e con qualche
soldino in più, si leva dalle scarpe parecchi
sassolini conquistando comunque grande rispetto e stima anche dai rapper di colore …
Ed eccoci al finale:
si parla di musica didascalica, artisti che raccontano ciò che vedono, legata a
volte ad una visione folle del mondo e della vita!
Come termina la
serata? Naturalmente col celebre video e di John Lennon e Yoko Ono e la sua
“Imagine”, sogno, utopia, speranza, follia?
Unica certezza ; una
canzone, anzi un dono di John Lennon indimenticabile.
E, conclude Gabriele
Medeot, di un sognatore quale era Robi
Bonardi.
Maria Stefania Zanardi
(consulenza di Marco Manfrini)