lunedì 20 giugno 2011

LE 17 MIGLIA DI UN'ALTRA CALIFORNIA di Rita Guidi


Se cercate un’idea di grigio in più rispetto a quelle che potreste pensare, andate in California. Sì. Il più colorato, fluo e soleggiante lembo d’America non risparmia nemmeno su questo. Sui grigi. Intensi e luminosi da infastidire lo sguardo, rarefatti e magici da ispirare tanti artisti e scrittori, si raccolgono soprattutto qui, tra la sabbia, l’oceano e il cielo, e soprattutto (ma forse sarebbe più esatto dire solamente), in quello stralcio di costa ad appena un’ora da San Francisco, che ruba l’unico rigore che il Pacifico di queste parti sa concedere.
Temperature ad un passo dal freddo, e dunque una brezza asciutta che anche nel sole pieno difficilmente lascia sudare ; piogge pressoché assenti in quattro stagioni che mitemente si confondono, le prime ore del giorno e della sera illuminano il rigoglio di verde e di fiori della baia di Monterey, Carmel, Big Sur (questi, appunto, i luoghi) con un velo di nebbia. Preziosissima e rugiadosa, è  infatti lei che bagna di sangrilà i campi da golf e i cipressi, attutisce i versi degli scoiattoli e delle foche, impertinenti e numerose abitanti degli scogli.
Per vedere anche loro, rotolanti e allegre in questo oceano tutto da guardare, non avete che da percorre quelle diciassette miglia di costa così suggestive che gli americani di qui hanno deciso di farne, se “benestanti”, il luogo di ville silenziose ed incantate, o comunque (che strano eh ?) un affare. La “17 miles drive”, questo il suo nome, infatti si paga : 7 dollari e 25 cent, per l’esattezza. Spesi, però, assolutamente bene.

 L’importante è mettere in conto anche un mezzo pomeriggio e nessuna fretta, perché è davvero un piccolo viaggio.
Pensato in ventuno tappe, in ognuna un luogo rotondo per sostare su un orizzonte diverso, è infatti un percorso davvero lontano da tutto, ma non dal pensiero ; nel tempo sospeso e grigio (non scegliete, se possibile, il sole del mezzogiorno) che prima di qualsiasi uomo l’oceano ha da sempre saputo regalare.
Tra le tante istantanee, è allora il caso di ricordare almeno la sabbia finissima e candida di “Spanish Bay” ; la rocciosa  “Point Joe”, l’attracco maledetto che oltre la nebbia (sempre la nebbia) ingannava fatalmente i marinai che pensavano fosse l’ingresso sicuro della baia di Monterey ; o “Bird rock”, un grumo di scogli sul quale più dei gabbiani e dei cormorani che anneriscono le pietre, divertono le foche e i leoni marini, densi, vocianti e pigri sull’orlo dell’acqua, mentre gli scoiattoli sempre a caccia di quanto avete da offrire vi circondano le caviglie. E ancora “Ghost Tree”, l’incantato e bianco cipresso fantasma (l’abbiamo detto che questa atmosfera rarefatta e salmastra ha nutrito gli occhi e le pagine di Miller, Stevenson, Steinbeck, che era di queste parti...) ; e soprattutto “The lone cypress” il cipresso (ma noi lo chiameremmo pino marittimo), che sembra crescere il suo profilo verde e contorto direttamente sulla roccia. E forse è proprio lui il più famoso e il più fotografato. Simbolo per di più di quel campo da golf che appartiene all’attrezzatissimo complesso del “Pebble beach”, che, manco a dirlo, è tra i più belli della California. Perché il silenzio dell’oceano non ci faccia dimenticare che qui è pur sempre America. E dunque, la strada separa dall’acqua le prestigiosissime “buche”, e le appartatissime ville ; e sulla “17 miles” stessa, c’è sempre qualcuno che corre, pedala, fa jogging.
L’uscita ? Vi riconduce a Carmel, celeberrimo centro preferito da tanti vip e del quale fu “major” Clint Eastwood ; o, dirigendo verso nord, a Monterey, che dà nome alla baia e alla penisola. Cittadina di legno e di oceano, anche questa, suggestiva benché turistica nelle attrezzature  antiche quanto può esserlo l’America, di Cannery Row, la strada del porto ricordata esattamente dal titolo di un racconto di Steinbeck ; o nella spettacolarità dell’acquario, la più grande riserva marina del Paese, dove, in un gesto di gusto molto USA, funziona anche un ristorante interno, sormontato da balenotteri in carta pesta, con menù “appropriato”.
Vetrate immense per un oceano di colori. Il regno nascosto sotto le diciassette miglia di grigio incantato di questa costa.