sabato 19 settembre 2020

IL VERDE D'AUTUNNO TRIONFA IN CITTADELLA - a cura di Rita Guidi

 



E' un piacere piu' dolce, una promessa di riposo che rinnova la vita, il verde e il foliage d'autunno. Un trionfo dorato che offre il suo richiamo timido e sofisticato a chi si abbandona a natura e giardini. 

Ecco allora l'invito prezioso di questo 'Nel segno del giglio d'autunno'. Una tre giorni (dal 18 al 20 settembre nel parco Cittadella di Parma) da non perdere e che fiorisce di nuovo da radici lontane.

Si era nel 1993, infatti, quando questa manifestazione prese vita. Da non molto si erano conclusi i restauri sull’antica Reggia di Colorno e il Parco stava gradualmente tornano all’antica, perduta magnificenza.

Lo sforzo immenso fatto dalla Provincia di Parma per ridare dignità all’intero complesso storico dell’antica Reggia aveva restituito un luogo di bellezza straordinaria, scenario ideale per grandi manifestazioni. Di qui l’idea di riportare nel ritrovato Parco persone che, per passione e competenza, sapessero godere del grande recupero. Nasceva così la Mostramercato del giardinaggio di qualità.
Il nome della nuova creatura non poteva che richiamare la nobiltà del luogo ed ecco “Nel segno del Giglio”, dove il giglio è l’emblema floreale dei Farnese, Signori di Parma e di questo magnifico buen retiro.
Da allora, anno dopo anno, la mostra è cresciuta sino a conquistarsi la qualificazione di “Nazionale” e soprattutto a imporsi tra i punti di riferimento più amati dai pollici verdi italiani e non solo. In questo ventennale percorso la mostra ha assunto un ruolo sempre più di rilievo, tanto da collegarsi, unica in Italia, con la più titolata esposizione del Continente, quella di Courson, in Francia. Pur ospitando espositori e visitatori da tutto il territorio nazionale ma anche da altri Paesi europei, “Nel segno del Giglio” si è fatta un punto d’onore: quello di valorizzare le non poche eccellenze verdi del proprio territorio. Di qui l’attenzione che viene riservata alle iniziative di chi nel parmense opera per il recupero di varietà scomparse o per la salvaguarda dei magnifici parchi di una provincia che spazia dall’alto Appennino alla placida piana del Po.
Con la mostra, il Parco e la Reggia “Nel segno del Giglio” invita i suoi visitatori a scoprire le altre infinite meraviglie di questa terra: parchi naturalistici, parchi storici, giardini innanzitutto; ma anche i castelli, le ville, gli insediamenti religiosi che, insieme alla gastronomia, fanno del parmense la meta ideale per un turismo di qualità. Di qui le proposte che, edizione dopo edizione, vengono suggerite dagli organizzatori. Tutte originali, molto curate, d’eccezione. Come si conviene ad una mostra di così alto lignaggio.
Il successo della manifestazione che, rigorosamente, si svolge a primavera avanzata, ha spinto gli organizzatori a ideare un secondo appuntamento, questa volta autunnale. L’autunno, si sa, è la stagione durante la quale i pollici verdi mettono a dimora nuove piante e vanno alla ricerca di idee per rinnovare il volto dei loro giardini. Ecco quindi “Nel segno del Giglio Autunno”, appuntamento che già alle prime edizioni si è imposta tra i più attesi e frequentati della stagione.
E dopo aver dato sfogo alla passione per il verde, nulla di meglio che dare spazio al gusto in uno dei molti ristoranti della zona, tutti rigorosamente adepti del culto per la genuina, sapida cucina parmigiana.

giovedì 10 settembre 2020

INCLUSA EST FLAMMA - SI ACCENDE L'OMAGGIO A DANTE a cura di Rita Guidi

 

Inclusa est flamma”: Ravenna celebra i 700 anni dalla morte di Dante –  Corriere Nazionale

Apre venerdì 11 settembre alle 17 in Biblioteca Classense la mostra Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante. Si tratta della prima di tre mostre che compongono Il progetto espositivo Dante. Gli occhi e la mente, ideato dal Comune di Ravenna - Assessorato alla cultura, dal MAR - Museo d’Arte della città di Ravenna e dalla Biblioteca Classense in occasione del 700° anniversario della morte di Dante Alighieri. Le mostre si svolgeranno da settembre 2020 fino a luglio 2021 presso il MAR, la chiesa di San Romualdo e la Classense.


Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante, a cura di Benedetto Gugliotta, responsabile dell’Ufficio Tutela e Valorizzazione della Biblioteca Classense, è un percorso di documentazione storica che ha il suo nucleo centrale nelle celebrazioni nazionali per il VI centenario dantesco del 1921, inaugurate l'anno prima proprio in Classense alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce.
Saranno esposti libri, manifesti, fotografie, dipinti, manoscritti e numerosi oggetti d'arte conferiti come omaggio a Dante e alla città "ultimo rifugio" del poeta. Ciascuno degli oggetti, testimonianze della storia 'ufficiale' offrirà spunti per raccontare anche storie particolari, spesso sconosciute al grande pubblico e a volte sorprendenti.
Il Secentenario del 1921 fu preceduto da altri momenti celebrativi di valenza nazionale, come per esempio le 'Feste dantesche' del settembre 1908, organizzate dalla Società Dantesca Italiana, che riunirono a Ravenna rappresentanti di città e territori allora sotto la sovranità dell'Impero asburgico. In quell'anno si ritrovarono in un fraterno abbraccio Ravenna, Firenze, Trieste, Trento e le città della Venezia Giulia, dell'Istria e della Dalmazia che dopo la Grande Guerra completarono l'Unità d'Italia fino al Golfo del Quarnero. Nacque in quell'occasione la Cerimonia dell'olio, in cui annualmente Firenze offre l'olio destinato ad ardere nella lampada all'interno della tomba, simbolico atto di espiazione per l'esilio inflitto al poeta.
E fu proprio nel settembre 1908 che venne presentata al pubblico la Collezione Dantesca Olschki, uno dei fondi bibliografici a soggetto dantesco più importanti al mondo. Acquisita nel 1905 dal libraio antiquario ed editore Leo Samuel Olschki, è ricca di oltre 4.000 volumi alcuni dei quali molto rari. Grazie alla collaborazione con la Casa editrice Olschki e con il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna, sarà possibile vedere riuniti due esemplari di un'edizione pregiatissima e a tiratura limitata (solo 306 esemplari) della Commedia, insieme al manoscritto autografo del proemio, scritto da Gabriele D'Annunzio. Si tratta dell'edizione celebrativa per i 50 anni dell'Unità d'Italia (1911). La copia prestata da Olschki (l'altra è della biblioteca) è stampata su pergamena poi miniata e ha una legatura con borchie d'argento: un monumento dell'arte tipografica, stampata in soli 6 esemplari.
È stata inoltre stabilita una collaborazione con l'Archivio Chini di Lido di Camaiore (LU), custode della memoria di Galileo Chini (1873-1956), forse il maggior interprete italiano dello stile Liberty. È lui l'autore del manifesto ufficiale del Secentenario, di grande formato (cm 200x150) recentemente restaurato ed esposto a Ravenna per la prima volta dopo il 1921. Oltre a quanto già citato, tra i pezzi più importanti in mostra saranno visibili il modello in bronzo del monumento di Dante a Trento, realizzato da Cesare Zocchi nel 1896; Dante nella pineta e I funerali di Dante, opere del triestino Carlo Wostry (1865-1943) e i celebri sacchi donati da Gabriele D'Annunzio e decorati da Adolfo De Carolis col motto 'Inclusa est flamma' ('la fiamma è all'interno') che dà il titolo alla mostra. I sacchi in tela di juta, contenenti foglie di alloro in omaggio a Dante, furono trasportati in aereo a Ravenna da tre aviatori che avevano partecipato a famose imprese militari di D'Annunzio, come il volo su Vienna del 1918 o l'Impresa di Fiume. Il Vate stabilì un parallelo tra la fiamma che ardeva sulla tomba di Dante e la fiamma perenne che veniva custodita presso il santuario di Apollo a Delfi, considerato dagli antichi Greci il cuore vivo della loro civiltà. Una simbologia iniziatica che intendeva rappresentare Dante visto come profeta della Nazione oltre che padre della lingua italiana.
A scandire il percorso saranno diversi Albi di firme della Tomba di Dante e della Classense, che raccolgono autografi di visitatori e visitatrici illustri ma anche di comuni cittadini e cittadine che, tra XIX e XX secolo, intendevano testimoniare i loro sentimenti durante la visita al sepolcro di Dante. Curiosi, su tutti, gli autografi di papa Pio IX, che trascrisse dei versi danteschi ma non lasciò firma, e di quell'anonima fiorentina che, scossa dai sensi di colpa, chiese perdono al poeta quasi fosse stata lei stessa, cinque o sei secoli prima, a decretarne l'esilio dalla sua città natale.
Un calendario di eventi e iniziative collaterali, curati insieme alla Fondazione Alfredo Oriani di Ravenna e all'Istituto Storico per la Resistenza e l'Età contemporanea della Provincia di Ravenna, approfondirà di volta in volta alcuni aspetti del percorso espositivo.

Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante
Ravenna, Biblioteca Classense, Corridoio Grande
Dal 12 settembre 2020 al 10 gennaio 2021
Ingresso libero; orari e altre informazioni su www.classense.ra.it

mercoledì 9 settembre 2020

UNA ROSA PER IL VATE - APPUNTAMENTO A VERDE GRAZZANO 2020 a cura di Rita Guidi

 

Ci sarà anche Gabriele d'Annunzio a Verde Grazzano 2020 (Parco del Castello di Grazzano Visconti dal 25 al 27 settembre). Comparirà sotto forma di rosa, anzi di rosaio a cespuglio, a fiore grande. A presentare la nuova rosa è Rosai Barni, la celebre azienda pistoiese leader del settore. 'Gabriele d'Annunzio' è nata grazie alla collaborazione tra Rosai Barni e il Vittoriale degli Italiani. 'Gabriele d'Annunzio' è rosa dalla forma doppia e voluttuosa, di colore rosso scuro vellutato. I fiori grandi e uniflori sono portati con continuità fino all'autunno inoltrato. Resistente alle malattie grazie al bel fogliame verde scuro. Portamento eretto, altezza circa un metro'. Colore e portamento sarebbero di certo piaciuti al Vate e anche al Duca Giuseppe Visconti di Modrone ideatore, tra la fine dell'800 e i primi del '900, del magnifico parco in cui si tiene la manifestazione. D'Annunzio e il Duca erano infatti buoni conoscenti e proprio a D'Annunzio si deve il nome Giacinto innamorato per un profumo prodotto dal Duca, allora a capo dell'azienda chimico-farmaceutica Carlo Erba.

Naturalmente, accanto alle rose, a Verde Grazzano i più importanti vivai italiani porteranno il meglio dei loro settori di specializzazione. Verde Grazzano conserva infatti, il suo elemento distintivo: ad essere ammessi alla rassegna sono esclusivamente i produttori e non coloro che commerciano piante prodotte da altri o importate. Inoltre è ammesso un solo rappresentante per ciascun settore. Il meglio del meglio, quindi, nell'attenta selezione degli organizzatori.
Per i frutti antichi, settore che affascina i pollici verdi, il compito di rappresentare questo meglio del meglio, è quest'anno affidato a Maioli Piante che ha nel suo carnet ben 426 varietà di mele, 228 di pere e più di cento varietà di prugne, pesce, ciliegi, mentre le albicocche si fermano 'solo' a quota 99 varietà.
Il vasto e affascinante settore delle piante carnivore sarà presente a Verde Grazzano grazie alla collezione e passione di Vincenzo Castellaneta che segue le sue creature partendo dalla semina fino ad arrivare all'esemplare adulto. Con ovvia attenzione ai loro diversi metodi di nutrimento.
Un fiore che è tornato di moda, dopo essere stato amato dalle nostre nonne, è la dalia (più esattamente dahlia), l'immensa famiglia di Asteracee il cui nome omaggia Anders Dahl, allievo di Lenneo. I tuberi proposti da Fenix Floricultura faranno felici gli appassionati.
Saranno in molti a rimanere stupiti dalle capacità delle Tillandsia di vivere anche senza terreno, semplicemente catturando l'umidità dell'aria. A proporle a Verde Grazzano sarà Claudio Camarda, con la sua azienda Figlie del vento.
'Non siamo erboristi ma coltivatori e la natura ci è maestra se sappiamo osservare. Il pollice verde non esiste. Esiste una persona che sa osservare le piante e relazionarsi con esse'. Questa la filosofia con cui Claudio Purgato e la moglie Daniela, affrontano le loro coltivazioni di piante aromatiche. Settore che rappresentano a Verde Grazzano. Mentre Michael Schick dalla Germania porterà un’enciclopedica collezione di semi di pomodoro e altrettanti pomodori.
Stefano Magi, con la sua Le Rose di Firenze punta soprattutto sulla varietà di clematis e di rose antiche. Tra esse l'ampia collezione vintage, con varietà sia a cespuglio che rampicanti.
Liviana Nifantani de Il giardino delle passioni farà la gioia di chi cerca arbusti per il proprio giardino. Si va dalle varietà e specie autoctone a viburni rarissimi, altrove introvabili. Ma anche cercis, weigeliae, spiree, callicarpe ...
300 ettari di coltivazione e una collezione di oltre 2600 specie di piante: sono i numeri della Margheriti che da Chiusi porta a Verde Grazzano una straordinaria collezione di piante da giardino.
Da alberi di grandi dimensioni ai più ridotti, ma non meno affascinanti: i cactus. Planet Cactus di Maurizio Gambini stupisce per la varietà delle sue proposte.
Chi ama le ortensie e ne crea collezioni non può non avere in Vivai Tara un fondamentale punto di riferimento. Le Hydrangee che saranno proposte in questa edizione conquistano anche i palati più fini.
I frutti del Mediterraneo e del sole, ovvero gli agrumi, giungono a Verde Grazzano grazie alle proposte di Vivai Tintori che in Toscana, nella tradizione di una delle passioni medicee, hanno creato un vivaio specializzato in limoni, aranci, cedri e bergamotti... una collezione che conta oggi più di 400 cultivar.
Poi le acquatiche, ovvero quei micro e macro mondi fatti d'acqua e di erbe e fiori, bio-sostenibili, naturali, che affascino sempre più persone. Davide la Salvia, con la sua Waternursery, coltiva e propone più di 1500 varietà di alberi palustri, colocasie, alocasie-aracee, fior di loto, iris, ninfee, felci, piante galleggiate e ossigenanti, tutto un mondo d’acqua e di verde.
Rifnik presente a Verde Grazzano con una amplissima e preziosa collezione di piccole conifere e arbusti perenni viola eizanensis, chloranthus, hedychium, Zingber e soprattutto con i suoi consigli da maestro riconosciuto del settore.

Ultimo, ma non certo per qualità e notorietà, Pier Luigi Priola è da oltre 50 anni il vero punto di riferimento per erbacee perenni e la più ricca collezione di graminacee ornamentali d'Europa oltre ad essere progettista e realizzatore di giardini. Da quell'angolo di Paradiso che è il suo vivaio, Priola porta a Grazzano collezioni di graminacee, salvia da fiore, Settembrine, Anemoni del Giappone, Achillee e tantissime altre cose.

Tutto questo, ma anche molto di più, attende i pollici verdi d'Europa nel magnifico Parco del Castello di Grazzano Visconti, dal venerdì 25 alla domenica 27 settembre. Il percorso dilatato, nel verde secolare, consente una visita in massima sicurezza. Ammirando stand che sono dei veri e propri esempi di giardini, magari da cui trarre spunti o anche da copiare. Senza perdere d’occhio il Barone Rampante che non è un vivaista ma è un arboricoltore. Si occupa di tree climbing e diagnostiche per il riconoscimento del deperimento dei tessuti legnosi. E vederlo volteggiare tra le chiome è uno spettacolo da non perdere.

giovedì 3 settembre 2020

INVITO ALLA XX^ EDIZIONE DI ARTE IN ARTI E MESTIERI a cura di Rita Guidi

Domenica 6 settembre 2020 alle ore 10.00Scuola di Arti e Mestieri - Suzzara - Home | Facebook

presso i locali della Fondazione Scuola Arti e Mestieri “F. Bertazzoni” di Suzzara (MN), avrà luogo l’inaugurazione del Premio Arte in Arti e Mestieri, consueto evento del settembre suzzarese, momento culminante della fine dell’estate. La rassegna, iniziata all’alba del millennio, è ormai giunta alla sua XX edizione. Per essa sono passati alcuni dei più noti artisti italiani: i più giovani per un fortunato avvio di carriera, quelli già affermati per una importante consacrazione.


L’esposizione – a cura di Mauro Carrera – che rende conto di vent’anni di storia della celebre rassegna nazionale, presenta le opere dei vincitori delle diverse edizioni e di alcuni artisti direttamente invitati dal curatore per l’occasione. Saranno esposti i lavori di alcuni artisti riconosciuti del panorama nazionale quali: Fausto BerettiMariella BettineschiAngelo Bianchi (Premio alla Carriera 2020), Sergio BorriniAnna BoschiPaolo ColliniGianantonio CristalliRenzo Dall’AstaMauro DavoliFernanda FediGiovanni FontanaGino GiniRuggero MaggiClaudio MagrassiTeresa MarescaVasco MontecchiNadia NavaMaurizio OstiAndrea Pellicani Valdi Spagnulo.

Saranno visibili inoltre opere di alcuni tra i più rappresentativi giovani artisti italiani, che proprio in questa manifestazione hanno mosso i primi passi, quali: Martina BacchiElisa CornacchiaRossano CortellazziGloria DardariPietro Dente, Chiara Fantaccione, Jessica FerroRiccardo GalimbertiMaria Priya GrimaldiCamilla GurgoneLisa MartignoniMatteo NanniniElisa PelizzariLuca PrandiniAntonella RomanoFabio RotaAlessandra SarritzuMichele SassiAmbra ScaliLaura ScopaFrancesco TrombaRicardo Aleodor Venturi e il bravo e compianto Massimiliano Galliani – già vincitore dell’edizione 2015 – scomparso prematuramente il 20 agosto scorso, cui sarà tributato un omaggio in mostra.

Non mancheranno artisti ben noti sul territorio, cui hanno contribuito a dare lustro, quali: Azeglio BertoniMassimo CanutiClaudio CattiniDaniele LugliLuigi Marmiroli e  Antea Pirondini.

La mostra – visitabile fino al 10 ottobre 2020 a Suzzara in via Bertazzoni 1 – presenterà al pubblico anche le opere di tutti i vincitori delle passate edizioni e, come di consueto, alcune opere della prestigiosa Collezione “Dino Villani” che custodisce all’interno dei suoi spazi, rinnovati di recente.

Per l’occasione è in uscita l’importante volume “ Vent’anni di una storia artistica italiana. Arte in Arti e Mestieri 2001-2020” a cura di Mauro Carrera, che riassume, con rigore storico e una ricca iconografia, le vicende della manifestazione dalla sua origine alla sua piena maturità.

L’evento sarà trasmesso in streaming sul canale YouTube Arte in Arti e Mestieri – Suzzara e sulle pagine Facebook e Instagram della Fondazione.

Le persone che desiderano partecipare possono contattare la segreteria della scuola al numero 0376.531796 L’esposizione avrà luogo nel pieno rispetto delle vigenti normative sanitarie, pertanto, per accedere, sarà necessario essere muniti di mascherina.

Si ringraziano gli enti e gli sponsor che hanno reso possibile l’esposizione e la
realizzazione del catalogo. Un “grazie” particolare ai curatori delle varie edizioni - Mauro CarreraClaudio Cerritelli e Renzo Margonari.
Ringraziamo Azeglio Bertoni, Paolo Collini, Gianantonio Cristalli, Marzio Dall’Acqua, Renzo Dall’Asta, Mauro Davoli e, soprattutto, il Direttore della Scuola, Alberto Ferrari e gli altri membri delle Commissioni Selezionatrici che si sono avvicendati in questi anni, nonché tutti i membri - ma sarebbero davvero tantissimi - delle Commissioni Giudicatrici.
Un doveroso ringraziamento alle Accademie e Università italiane, agli Istituti d’Arte e ai Licei Artistici i cui allievi hanno partecipato negli anni alla sezione della nostra Rassegna a loro dedicata. Un grazie anche alla Galleria del Premio Suzzara, a Piazzalunga-Cultura, agli Amici del Premio Suzzara, all’Associazione “Cesare Zavattini” e a NebbiaGialla Suzzara Noir Festival per la collaborazione.