giovedì 30 luglio 2020

L'ARTE ALL'INIZIO DEL TEMPO a cura di Rita Guidi

Parma, esposta in Pilotta una selce del Paleolitico - la RepubblicaProviene dal Paleolitico Inferiore (che nel nostro continente viene collocato tra i 750.000 e i 120.000 anni fa) la stupefacente selce che gli esperti definiscono come bifacciale acheulano, datata attorno al mezzo milione di anni fa, che una donazione davvero illuminata dell'Associazione degli Amici dell'Istituto ha consegnato al Complesso Monumentale, contribuendo all'ampliamento delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale della Nuova Pilotta.
Una selce del Paleolitico "illumina" la Pilotta - Foto - Gazzetta ...Si tratta di un oggetto, una scheggia di roccia silicea di dimensioni davvero stupefacenti - sottolinea Simone Verde, Direttore della nuova Pilotta -, che segna il sorgere nella specie umana dell'esigenza di fare, oltre a ciò che le è necessario per sopravvivere, anche qualcosa di 'bello'. La superficie della roccia è infatti precisamente modellata dal nostro ignoto progenitore, alla ricerca di una forma simmetrica, che fosse bella, appunto, sfuggendo a fini utilitaristici e per la prima volta forse disponendosi a un uso di tipo simbolico, ovvero sociale'.
Ma vediamo cosa sta dietro la definizione scientifica di questa preziosa selce. Bifacciale (o anche amigdala) perché la scheggia di roccia è stata lavorata creando due facce simmetriche, convesse, e per farlo quel nostro progenitore ci ha messo un bell'impegno. Mentre l'aggettivo acheulano richiama il quartiere Saint-Acheul della attuale città di Amiens, dove questo tipo di manufatti è stato ritrovato per la prima volta.
Il reperto, acquistato sul mercato parigino, ci riporta ai primordi della creatività umana ed accoglierà i visitatori del nuovo Museo Archeologico. Posto al centro di una vetrina che non potrà non catturare ogni sguardo, sarà visibile già dalla strada, appena superato il portale preceduto dai due leoni marmorei che sembrano voler difendere l'ingresso al Museo.
Il bifacciale acheulano non è da solo nella grande vetrina. A fargli da contorno sono diverse decine di selci provenienti da rinvenimenti nel territorio parmense. Esibendo il massimo della capacità artistica nota del suo tempo, al centro dei manufatti provenienti invece dalle aree di competenza archeologica della Pilotta, funzionerà come elemento cardine di una metafora museologica. 
Se la sua straordinaria forma è simbolo dell'attitudine universale del genere Homo a modificare l'ambiente perseguendo un ideale di ordine e di bellezza, in contrappunto con gli altri suoi simili di dimensioni più modeste ma provenienti dall'Emilia non farà che declinare nel particolare del territorio parmense e della sua storia cosmopolita ben rappresentata dalle collezioni della Nuova Pilotta, il senso di domande universali che costituiscono la missione di qualsiasi museo: cosa è l'arte?; cosa è l'uomo?; cosa ci distingue dalle altre specie? ?

Amici della Pilotta'-Al via la campagna per il tesseramento ...Ombretta Sarassi, Presidente della associazione Amici della Pilotta non può che essere soddisfatta per avere contribuito con la donazione del Bifacciale ad aggiungere al Museo della Pilotta più prestigio ed interesse, grazie anche alla bellissima esposizione che il Direttore Verde Simone ha curato. Il Museo della Pilotta sta procedendo a grandi passi a un'idea di museo sempre più innovativo ed aperto ai cittadini e ai turisti. La nostra associazione Amici della Pilotta ha colto questo momento ed opera ad una promozione sempre più efficace delle nostre bellezze.                           

giovedì 23 luglio 2020

LOSTELLO, SPAZIO RINATO IN CITTADELLA di Stefania Zanardi


Come nasce il progetto "Parma Cittàdella Musica", un festival di ...Mi accoglie facendomi gentilmente accomodare su di un divano alquanto “vintage”di un colore tendente al rosa antico, di fronte a me un baule “grande “ (uno di quelli che – tra gli anni 60 e 70- si spedivano via treno per le vacanze): si siede di fronte a me su di una poltrona “sorella “ del divano vintage e… tutto intorno Verde, Natura, Greenery interrotta solo da bambini, ragazzi “baskettari, podisti e prossimi maratoneti. No, non siamo ancora in vacanza, né in un luogo esotico , tanto meno in riva al mare. Siamo “solo “ a Parma e, precisamente, presso LOSTELLO, collocato nel cuore della Cittadella -luogo tanto amato dai parmigiani e non solo- risorto a nuova vita lo scorso gennaio, richiuso poco dopo (a causa del purtroppo rinomato Covid) e riaperto solo di recente ma immediatamente apprezzato e frequentato da tanti.

Lostello, luogo di aggregazione per famiglie e per tutti nel Parco ...A parlarne con me, percorrendo a grandi linee la storia, le sue radici, Paolo Lommi, tra i soci fondatori, che tanto ha fatto, fa e farà per questa realtà parmigiana e oltre.  -” LOSTELLO nasce dall’impegno della Comunità, promosso dall’Assessore al Welfare del Comune di Parma reso attivo dalla cooperativa sociale Emc2, una Onlus, collegato ad  altre realtà territoriali.” - ci spiega Lommi. “Tutto parte dal mercatino dell’antiquariato ubicato a Fidenza, per estendersi a realtà ed attività di vario genere.  La nostra è una cooperativa, un gruppo molto solidale, che opera in tutta la provincia di Parma e che punta moltissimo all’inclusione sociale” prosegue Paolo Lommi”. Qualche dato ? LOSTELLO contiene ed accoglie Laboratori promossi per l’inserimento lavorativo soprattutto per aiutare  persone provenienti da situazioni di grande svantaggio, dando loro la possibilità di lavorare. Al suo interno troviamo il Negozio delle autoproduzioni, il Bar molto accogliente e bello alla vista, una programmazione degli appuntamenti trimestrali racchiusi nel Calendario e altri  spazi. Per esempio lo  Spazio Gioco progettato e curato dalla coop Sei da Me,un servizio sociale connesso al comune di Parma,  denominato TagesMutter , operante in città da vari anni,   la Scuola di Musica di Cem lira che è Centro di Eucazione Musicale.
LOSTELLO - CITTADELLA -PARMA“ In questo luogo, accogliamo vari ragazzi e ragazze tra i 20/25 anni che hanno alle spalle grandi difficoltà- evidenzia Lommi- e che facciamo lavorare al Bar piuttosto che alla cura del verde, alla manutenzione e alla raccolta differenziata.”
Ma qui, dove l’ospitalità assume forma diversa, si lavora oltre che sull’inclusione pure sulla cultura e proprio su questo aspetto ci delucida il nostro intervistato.
“Prima dell’evento Covid – ci aggiorna- avevamo tante proposte, idee e progetti che (purtroppo) sono dovuti restare in parte nel cassetto. Come la rassegna Cem Lira (alla quale è stata comunque riservata una location) , spettacoli, musica, incontri.. .oggi tutto un po’ ridotto. Siamo comunque riusciti – prosegue Lommi- a dare vita all’evento Cuscinoni , così denominato in quanto questa iniziativa vede grandi cuscini posti sul prato (e di quello ce ne è in abbondanza) dove il pubblico, gli utenti possono accomodarsi e trascorrere qualche ora assaporando  spettacoli ed  iniziative di turno”.
E a proposito di iniziativa , proprio questa sera (23 Luglio) sarà ospite qui a Lostello,  Novita Amadei scrittrice di origini parmigiane ( ma oggi residente in Francia) con il suo terzo romanzo dal titolo “ Il cuore è una selva”, storia (ma non una vera biografia, piuttosto una riflessione ed approfondimento) sul noto pittore Ligabue. L’autrice, che è risultata finalista alla prima edizione del Premio nazionale di letteratura Neri Pozza, sarà con il pubblico a raccontare, spiegare il frutto del suo ultimo lavoro alle ore 19.00.
“ Questa iniziativa – sottolinea Lommi- è una delle tante che, da settembre in particolare,  abbiamo in progetto di offrire al pubblico : giusto per citarne una, si svolgeranno qui, in loco, due tra le  date del Verdi Off (gestite dal Teatro Regio), mentre è in calendario “ Slegati festival “, promossa dalla ditta Lego e che vedrà come protagonisti naturalmente i bambini, quindi una fascia di età molto giovane “.

Lostello Cittadella Archivi - ParmaPress24Tra un racconto e l’altro, un’ informazione e approfondimento, Lommi lascia  emergere il suo lato più parmigiano (anzi emiliano) quello delle fiere campagnole, dei raduni tipici delle nostre terre (tiriamo in ballo addirittura il Festival di Gramignazzo), di cui ha grande nostalgia , di quegli abbracci e incontri (non solo virtuali da schermo a schermo) reali e genuini.

Ma soffermiamoci un attimo sulla struttura (proprio architettonicamente parlando) de Lostello, immerso nella natura, ristrutturato, senza nulla togliere alla costruzione originale, ma certamente abbellito con un fascino unico.
Arrivati dinnanzi, veniamo accolti da una costruzione  che ci rimanda al  bellissimo  teatro Paganini (pure lui immerso nel verde ) accogliendoci  quasi in un abbraccio. D’altronde, pure qui “ ci ha messo lo zampino” l’architetto Canali
Realizzato in vetro ed acciaio, luminoso,  quasi monumentale dove un fil rouge tra interno ed esterno, sembra tratteggiato in modo perfetto.
L’arredamento, che ricalca le costruzioni del nord Europa, semplice, minimalista ma mai dozzinale né poco curato, ferro, legno e tanto vetro , tanta luce che si evidenzia  ancora di più affacciandoci  alla balconata interna da dove  lo sguardo volge  verso l’esterno; un “continuum” tra struttura creata dall’uomo e natura…
Di fronte a questa cura e rispetto di luoghi ed ambiente, mi sorge un dubbio e pongo a Lommi una domanda. “ Ma, dalla sua apertura ad oggi, Lostello ha mai subito atti vandalici? “ - Assolutamente no- conferma determinato- da quando c’è il presidio , c’è cura, rispetto da parte di tutti i frequentatori del posto; dagli anziani che si ritrovano nel pomeriggio per una bevanda e due chiacchiere, ai bambini con famiglie, ai ragazzi, studenti (che possono usufruire dell’WFI gratuito) e agli amanti degli Happy hour… “
Bene, questo è molto rassicurante e promettente per il futuro prossimo.

E pensare che alla sua origine, Lostello fungeva da alloggio alle guarnigioni militari…. Come cambiano i tempi ….

sabato 11 luglio 2020

BETWEEN STUDY AND DREAM: JAPAN SEEN BY NICOLO’ WRITTEN BY STEFANIA ZANARDI


La fioritura dei ciliegi in Giappone: ecco le date 2020 ...This is an interview having its roots in yesterday that we’d like it 
to include tomorrow’s hope ; it talks about the world as it was before and as we’d like to be again today.
It tells about borderless places, travels always possible, and of realizable dreams. We are publishing it so to explane what the reality was. So that it could be the same again.

Beyond the borders of any kind of Erasmus, as well as any kind of triviality: Nicolo’ Mnfrini, 23 years old- ex parmesan student, getting the three years graduation in Eastern languages by the university of Bologna, has chosen Japan for passion and study too and later for a study tour which is going to become a working opportunity having a deep sent of future. …
A way of life coming from far away , just as Nicolo’ is telling us….

My interest towards Japan is rather recent and maybe rather unusal too.
Most of my fellows with whom I’ve shared my course of study, used to tell me they had been nourishing interest towards the Western Asian culture – some of them towords pop culture, others towords some exotic traditions of countries like China, Corea and ,just Japan..
As far as I’m concerned, I have been interested in this culture since I was attending the the secondary school, thanks to videogames or comics, for instance, but, I’ve considered it as something abstract, not connected to a special social reality and -above all- very different from mine.
I knew I liked videogames and that (for some strange reasons) they came from this country, called Japan far away from Italy, so many months or even years before .
So, It was only at the beginning of the last year at high school, after my decision of attending a short japanese language which I liked so much, that I reocurred to the cultural japanese outline with a new consciousness together with a strong and renewed passion , to such an extent that I enrolled in Faculty of foreign languages at the university in Bologna: it’s just there that I could study the japanese language and culture too in a very deep and complete way.”

-So, a study routes that we could consider like a casual one...
Yes,I can state so, as- even if it could seem nonsense- to be honest- I must judge my school route before university uninfluential, both for my personal groth and for my present academic expertises.
After 5 years spent at the primary school, far from being unforgettable, and a very good secondary school, I chose the scientific Liceo simply because I hadn’t got an idea about what I’d like to do in my future and that one appeared to me like the most balanced choice. Looking back to the past, I can say it hasn’t been a great idea, as hindsight ,I’d have decided for something different, I mean an artistic or linguistic liceo…
While, the choise for university, as I explaned before, was born from the discovery towords the japanese language thanks to the course I’ve attended during the last year at Liceo. Nobody can state that my carrer has been planned before and this is also for what regards my present life…

- “ And after that, the travel To Japan….
Yes, of course, also the idea of this travel happened by chance. I had already thought about the possibility of this kind of travel, even if not in real terms. That way, about at the end of last summer, I decided to leave in order to explore the country (Japan) , to improve the knowledge of the language as well as the society and, no less important, to take up towords a possible job right in Japan. I didn’t turn it over and over for long.
I’ve planned the travel within a pair of weeks, I’ve chosen the departure and the coming back dates, I’ve bought the plane tickets and, at last, I left.

-And so, the meeting with a reality so different than ours: your impressions, notes and comparison.
-” It’s hard for me to describe the impact ( or better the absence of it) I saw at my arrival in Japan, maybe because, as I kew the language,this made me feel sure as all I was feeling was a great excitement for the travel I was going to set on. During all my tavel and visit , starting from the big metropolis to the most rural regions of the country,I’ve never experienced the so-called culure-shock. Stating that the japanese society isn’t so much different in comparison to ours it’s sure exaggerated , but anyway I can say that there aren’t extreme differences. “

-What do you think about difficuties and curiosities for a youg boy coming from the farthest west?
Among the most common stereotypes concerning the japanese society, what generaly stands out it’s its narrow towards the other, and I’m glad to be able to destroy this myth. I think that this impression, as well as idea, is due to the linguistic barrier that, unluckily, is still present among Japan and most of the other countries. As far as I’ve met a great number of people who could speak english, they are still the minority. Maybe, if I hadn’t know neraly any japanese words , this country woul have been more unapproachable to me. But not hostile as japanese kindness as well as hospitality are known around the world, but anyway amazing…

-“And what about the reaction of your family and friends?”
The general raction of my family has been of surpise and worry due to my choice of facing a so long and far travel all by myself. I must confess I can understand them, though I believe that our world today is so much linked that ten thousand kilometers aren’t so many as once … For what concerns my friends, on the contrary, they consider this was a wonderful opportunity, they showed great interest as well as a good deal of envy.”

-What outcomes did you reach by now and your wishes for the future?
I can state it has been an important and useful experience; in addition to having improved my japanese, I could meet many people and learn a lot of things belonging to this country. Moreovre, since I’ve found a job letting me to spend at least an other year in Japan, I can state I got my cherry on the cake which crowned my adventure and efforts,: but the most important thing I’ve got is the confirmation that ,thanks to our care and persevernance, our dreams may become real. “