venerdì 24 dicembre 2021

ALL'OMBRA DEI FARAONI - APRE A PARMA LA SALA EGIZIA NEL NUOVO MUSEO ARCHEOLOGICO a cura di Rita Guidi

 



Dal 22 dicembre la visita alla Pilotta si arricchisce di un nuovo percorso, grazie all’apertura della cosiddetta “Ala Nuova” del Museo Archeologico, una delle sezioni museali più innovative della museologia italiana contemporanea. La parte dell’edificio costruita a cavallo tra Otto e Novecento viene finalmente riaperta al pubblico svelando tesori e spazi mai visti: la “Sala ceramiche” dominata da un maestoso soffitto a cassettoni occultato alla vista negli anni Cinquanta da un enorme piano in calcestruzzo e ora meticolosamente restaurato, le Sale egizie, create ad imitazione delle tombe ipogee dei faraoni, trasformando in spazi museali aree precedentemente adibite a uffici. Il tutto per un percorso unico e spettacolare alle collezioni antiquarie del ducato parmense, ovvero dedicato alle acquisizioni di antichità provenienti dal mondo intero e non dal territorio, avvenute tra sette e novecento.

Sotto la direzione di Simone Verde, dal 2017 il Complesso Monumentale della Pilotta, uno degli istituti più importanti d’Europa che si snoda per circa 40.000 metri quadri espositivi nel cuore di Parma, è oggetto di una titanica opera di restauro, riconcepimento e riallestimento finanziata con fondi del Ministero della Cultura. Se tra il 2018 e il 2021 sono state aperte circa 10 nuove sezioni tra cui la Sala del Trionfo, dedicata alle arti decorative, l’Ala Farnese, dedicata all’arte a Parma nel ‘500, l’Ala ovest, dedicata alla pittura italiana dalle origini al 1500, la Rocchetta con il suo Ottocento e il Mito di Correggio, un nuovo importantissimo tassello si aggiunge ora con l’Ala Nuova del Museo archeologico, prefigurazione del rifacimento totale delle collezioni di antichità previsto tra circa nove mesi. Un’opera titanica, come detto, che si concluderà nel 2022 e che vedrà nella mostra sulle Collezioni Farnese la sua più alta celebrazione dacché questa mostra, riportando a Parma i capolavori da cui sono nate le collezioni della città nello stesso momento della conclusione dei cantieri in corso, celebrerà la rinascita e la rinascita del l’immenso Palazzo e dei suoi tesori.

Numerose sono le tappe a venire sulla strada della conclusione di questo progetto: dopo l’apertura natalizia dell’Ala Nuova, a gennaio è prevista quella del nuovo Museo Bodoniano, il più antico museo europeo della stampa, collocato nel cuore di un’ala tutta nuova della Biblioteca Palatina a firma di Guido Canali e ottenuta tramite la chiusura e la riqualificazione di uno spettacolare portico a tre navate finora estremamente  degradato; a Febbraio l’inaugurazione dell’Ala Ovest e dell’Ala Nord -occupate dalla Galleria- completamente rinnovate, che ospiteranno una sezione tutta nuova sulla pittura Fiamminga le cui opere, circa una cinquantina, sono state in gran parte sottoposte a restauro e verranno messe in relazione all’arte manierista del ducato, nonché le sale dedicate alla pittura italiana ed europea del Sei e del Settecento; a fine marzo, infine, l’apertura della mostra sulle collezioni dei Farnese che segnerà la fase conclusiva che porterà all’inaugurazione generale della Nuova Pilotta.

L’Ala Nuova è il frutto di tre cantieri paralleli: la creazione di una nuova sala ceramiche, la realizzazione di una sezione interamente dedicata alle collezioni egizie del ducato, raccolte in particolar modo sotto la ducea di Maria Luigia ed il restauro delle facciate di pertinenza disegnate dall’architetto di corte, uno dei più importanti del neoclassicismo europeo, Ennemond Alexandre Petitot sul Cortile della Cavallerizza.

Nella Sala ceramiche gli interventi di ripristino e di riqualificazione del possente, elegante soffitto ligneo a cassettoni, di restauro e di riposizionamento del lungo tavolo ligneo su cui era esposto il Trionfo da Tavola, ritrovato in stato d’abbandono in uno dei depositi della Galleria Nazionale, hanno permesso di restituire al pubblico, in un adeguato contesto espositivo, le pregevoli collezioni greche, etrusche, italiche e romane del Museo. Le ceramiche, acquistate nell’Ottocento per il Museo Ducale dal direttore del museo Lopez per dotare il museo di un campionario delle produzioni ceramiche greche e italiche, sono esposte in forma unica al mondo e spettacolare, collocate singolarmente o a piccoli gruppi, in ordine cronologico, entro teche di vetro poggiate sul tavolo, riprendendo la conformazione originaria della sala e ispirandosi liberamente - dal punto di vista estetico e concettuale – alla celebre Sala Etrusca realizzata nel 1855 da Palagio Palagi per il Re Carlo Alberto di Savoia al castello di Racconigi.

Nelle quattro vetrine a muro collocate sulla parete nord sono esposti una notevole sequenza di bronzi (un elmo, due brocche, una cista, una Vittoria alata e due piccole sfingi), le collezioni luigine di bronzetti etrusco italici, ex-voto in terracotta e specchi etruschi, un'urna cineraria chiusina in terracotta, in un allestimento che valorizza le caratteristiche tipologiche, i temi trattati nelle raffigurazioni, e le tecniche di decorazione. Al centro della parete sud della Sala rifulge una quinta vetrina che ospita il bassorilievo, fondo di bacile, raffigurante la divinità Oceano. Quattro statue sono collocate fra le cinque finestre che si affacciano sul Lungoparma, mentre sul lato opposto, fra le due porte, sono collocati una testa e cinque busti; statue e busti, così come i leoni di età romana posti all’ingresso del museo, sono recentemente stati oggetto di un intervento di pulitura e di restauro finanziati dal Lions Club Parma Host.

Proseguendo il percorso, ecco la Sala egizia. Gli importanti reperti della collezione egizia qui riuniti sono accompagnati da un apparato informativo che consente di capirne storia, significato e vicende. Il tutto in un ambiente immersivo che evoca le camere funerarie da cui questi millenari reperti provenivano. Attraversando un corridoio con il soffitto ribassato che allude al percorso nel ventre della terra che caratterizza le necropoli di Luxor, il visitatore si troverà all’interno di due sale dove, in teche appositamente concepite e in nicchie, potrà apprezzare i corredi funerari, i bellissimi sarcofagi e la mummia della collezione parmense. Reperti di cui è programmato a breve un intervento di restauro condotto in loco dagli specialisti, alla presenza dei visitatori.

Quanto ai singoli documenti e reperti, la nuova Sezione Egizia si apre con alcuni lavori (testi e tavole) dell’egittologo Ippolito Rosellini, giovane collega di Jean François Champollion durante la spedizione franco toscana in Egitto nel 1828, finanziata da re Carlo X di Francia e dal granduca Leopoldo di Toscana. La spedizione toccò tutti i grandi luoghi dell’Egitto faraonico e produsse un’enorme quantità di documenti, copie di testi geroglifici, disegni e casse di antichità. Rossellini prima e gli eredi di Champollion poi pubblicarono il resoconto di quella spedizione accompagnandolo con grandi tavole a volte acquerellate e i primi fascicoli dell’opera vennero donati alla nascente biblioteca del Museo di Antichità dalla duchessa Maria Luigia e oggi sono esposti accanto al papiro di Amenothes, acquisito dal Museo nel 1830.

Alla riqualificazione degli spazi interni di quest’Ala Nuova, corrisponde il rifacimento e il restauro dei prospetti esterni, in questo caso di una delle facciate neoclassiche più importanti d’Italia nonché del giardino su cui affaccia, ricavato sulle rovine dell’antica cavallerizza ducale. Un vero e proprio suggello alla ricomposizione dell’ala nuova che, se non fosse per la vastità del Palazzo e del Complesso della Pilotta, potrebbe costituire altrove un museo a sé.

 

 

Modalità di visita

 

Per le scuole ingresso gratuito dalle ore 8.30 alle 10.30 con prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente all’indirizzo cm-pil@beniculturali.it

Visite accompagnate per gruppi costituiti da massimo 25 visitatori con cadenza oraria alle ore

10.30-11.30-12.30-13.30-14.30-15.30-16-30-17.30

Dal 4 gennaio l’ingresso alla nuova ala del Museo Archeologico avverrà dal Lungoparma.

Costo del biglietto: 5 €

venerdì 10 dicembre 2021

IL NOVECENTO AI MAGAZZINI DEL SALE - a cura di Rita Guidi

 



E' stata inaugurata mercoledì 8 dicembre la mostra “Inedito Novecento. L'arte nella collezione Breganze da Mario Mirko Vucetich a Filippo De Pisis”, nella cornice dei Magazzini del Sale a Cervia e organizzata dall'associazione Italia Libertya cura di Andrea Speziali.

Sarà visitabile fino a domenica 26 dicembre 2021.

 

Sono esposti inediti capolavori del Novecento tra dipinti, sculture e disegni di artisti come Mirko VucetichNeri PozzaFilippo De PisisUmberto Boccioni, Nino Corrado Corazza, Emil Hoppe, Arturo Noci, Leonardo Castellani, Arturo Martini, Antonio Zancanaro, Mario Albanese, Nino Bertocchi, Placido Barbieri, Giuseppe Sommaruga, Silvio Gambini, Nino Maccari, e tanti altri.

 

Una esposizione di circa 150 opere provenienti da tre importanti collezioni: Collezione Fratelli Breganze di Vicenza, Roberto Parenti di Sogliano al Rubicone e Italia Liberty di Rimini. 

 

Quella di Speziali è un’operazione chirurgica nell’Arte del Novecento, proponendo un percorso tra opere rilevanti e poco conosciute se non inedite comprese tra il 1901 al 1980, ma soprattutto un'occasione per riflettere su opere, che meritano un'attenzione critica e di pubblico rinnovata proprio perché narrano alcuni momenti del Novecento italiano, rimasto fino ad oggi poco illuminato. I capolavori esposti apportano un nuovo contributo alla Storia dell'Arte, come nel caso della tela firmata Boccioni, emersa in quella che fu la collezione dell'editore Neri Pozza, benché l'espeto Augusto Monda ha confermato essere il ritratto del fotografo Emilio Sommariva, rappresentando il periodo delle sperimentazioni del Futurismo assieme alle rivelazioni dei pastelli di Mirko Vucetich, che riecheggiano l'opera di Antonio Sant'Elia.

Tra i capolavori in mostra si segnalano cinque dipinti ad olio su tela di Filippo De Pisis con nature morte; il progetto del grande crocifisso al Tempio Internato Ignoto di Padova realizzato da Mario Mirko Vucetich nel 1957; sempre dello stesso autore il bozzetto per l'opera "Il Primo sonno" conservata nei giardini della Biennale di Venezia, "La Pietà" scultura commissionata dalla famiglia Savoia, una serie di ritratti in bronzo di Corrado Alvaro, Massimo Bontempelli, Goffredo Parise e Umberto Notari, le scenografie di quando lavorò per la RAIi progetti della Partita a Scacchi di Marostica e le illustrazioni del "Primo Libro delle Favole" di Carlo Emilio Gadda; dell'editore Neri Pozza ci sono dei libri illustrati negli anni Cinquanta e per la prima volta disegni e incisioni mai esposte prima. Di particolare bellezza sono i manifesti di grandi dimensioni disegnati e colorati a mano per opere liriche durante il periodo della Belle Epoque.


 


 

ORARI

Lunedì - Giovedì dalle 15:00 alle 19:00

Venerdì dalle 15:00 alle 22:00

Sabato e Domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 22:00

INGRESSO LIBERO


Per visite guidate gratuite e aperture straordinarie scrivere a: info@italialiberty.it

 

INCONTRI IN MOSTRA:

Mercoledì 8 dicembre, 18:00
Incontro con l'esperto AUGUSTO MONDA
Il Futurismo di Umberto Boccioni

Giovedì 9 dicembre, 16:00
Arturo Martini e Gio Ponti, forme e colori
Conferenza cura di ANDREA SPEZIALI

 

Sabato 11 dicembre, 18:00
Incontro con l’autore MAURIZIO VANNI
La nuova museologia: le opportunità nell’incertezza

 

Domenica 12 dicembre, 17:00
NFT. Cryptoarte e Metaverso
Incontro con ANDREA SPEZIALI, KARIM ECHAFI e LORENZO FALEGNAMI

Lunedì 13 dicembre, 18:00
La fotografia da Placido Barbieri a Steve McCurry
Workshop sulla fotografia e conferenza cura di ANDREA SPEZIALI

 

Martedì 14 dicembre, 17:00
“ Antonio detto "Tono" Zancanaro. Illustratore e hockeista
Conferenza cura di ANDREA SPEZIALI

Mercoledì 15 dicembre, 16:00
Leonardo Castellani. Incisore del paesaggio
Conferenza cura di ANDREA SPEZIALI

 

Giovedì 16 dicembre, 17:00
Nino Bertocchi e Nino Corrado Corazza. Due ritrattisti a confronto
Conferenza cura di ANDREA SPEZIALI

 

Venerdì 17 dicembre, 16:00
La Secessione viennese con Emil Hoppe
Conferenza cura di ANDREA SPEZIALI

Sabato 18 dicembre, 16:00
ART NOUVEAU. Architettura, Scultura, Grafica
Conferenza a cura di ANDREA SPEZIALI

 

Domenica 19 dicembre, 17:00
 Mario Mirko Vucetich (1898-1975). Architettura, pittura, scultura, disegno
Presentazione della monografia a cura di ANDREA SPEZIALI

 

Lunedì 20 dicembre, 17:00
Filippo De Pisis. Una vita per l’arte
Conferenza cura di ANDREA SPEZIALI

 

Martedì 21 dicembre, 17:00
Neri Pozza. Editore e incisore 
Conferenza cura di ANDREA SPEZIALI

 

Mercoledì 22 dicembre, 18:00
Incontro con l’autore GIOVANNI BENAGLIA
Colpevole fino a prova contraria
Discorso attorno al nostro sistema fiscale e al suo trattarci come incalliti evasori

 

Giovedì 23 dicembre, 17:00
 L’architettura Liberty di Giuseppe Sommaruga
Conferenza cura di ANDREA SPEZIALI

Venerdì 24 dicembre, 16:00
Silvio Gambini. L'arte di battere il ferro
Conferenza cura di ANDREA SPEZIALI

mercoledì 8 dicembre 2021

IL CIRQUE BIDON NELL'OBIETTIVO DI LUCIO ROSSI - di Stefania Zanardi

 



Con una tempra, una simpatia ed una semplicità disarmante,  Lucio Rossi, fotografo (con la F maiuscola) è tornato a raccontare al pubblico presente storie, aneddoti, esperienze uniche e soprattutto estremamente coinvolgenti. Rossi ha aperto l’incontro ringraziando tutti coloro che l’hanno sostenuto in questa opera fotografica (che è poi molto di più), presentata per l’occasione presso la Galleria Mazzocchi che ha fortemente voluto ospitare l’ iniziativa.

Parte da lontano Lucio Rossi: le sue origini parmigiane dall’Oltretorrente (zona verace della città), la sua somiglianza – a detta di molti- con Giuseppe Verdi, la collaborazione con le due figlie, in particolare Sivia che ha condiviso in toto col padre questa esperienza, l’amore per la FOTOGRAFIA a 360o!

L’occasione della serata, la presentazione del testo “Cirque Bidon volti del circo”,un’ opportunità per i presenti di conoscere, gustare ed apprezzare quanto di meglio gira e vive attorno al mondo circense fondato da Francois “Bidon”Raulin di cui Rossi ha sviscerato ogni attimo condiviso con la compagnia.

E via, si parte. Le Cirque Bidon nasce dalle 3 grandi passioni di Francois : Amore, Amicizia, Anarchia. Francois,che ha vissuto il Maggio Parigino con impegno e passione, scopre ben presto che non avrebbe trovato  in quel mondo la maniera di esprimere se stesso e quindi che fa? Vende la sua moto, acquista un cavallo, recupera una vecchia carrozza ed inizia a trainare i cavalli. A tutt’oggi questa è la sola realtà circense a possedere tali caratteristiche.

E' così che Lucio e la figlia Silvia si uniscono al gruppo per una tournée di ben 4 mesi fermandosi in diverse località romagnole, condividendo ogni azione, difficoltà , successo e sensazioni con la troupe. Tanti gli aneddoti che Rossi rivela, intrecciati con ricordi, esperienze ed eventi storici: l’artista sottolinea l’importanza di Parma nel mondo fotografico nell’800, i grandi nomi che sono passati ed hanno operato nella nostra città, la loro difficoltà nel riprendere luoghi, persone, eventi al punto che – ci confessa- alcuni di loro venivano spesso aggrediti dai pittori che temevano di essere soppiantati da questi. Come in effetti, in parte, successe. 

Ma quale è l’accordo che Lucio Rossi “stipula” con Francois ? Dal momento che, lo stesso Francois è solito prendere appunti, scrivere libretti, racconti che parlano- naturalmente- di Circo, chiede a Lucio di immortalare volti ma con uno stile diverso. Come sostiene Rossi, le foto d’autore sono Opere d’arte, né più né meno di un dipinto e pretenderà che il primo scatto ai circensi di turno venga fatto in sala di posa. C’era poi da capire come eseguire questo servizio fotografico, luci, sfondi, colori al punto che, prima di scegliere le foto “buone” Lucio e Silvia hanno fatto dai 25.000 ai 30.000 scatti!

Ma quanta vita in quelle immagini, soprattutto nutrita dalla convivenza con gli artisti del circo: i viaggi e gli spostamenti, il montaggio del tendone, lo spettacolo, il fine spettacolo -momento triste e malinconico-.

Le luci si spengono e le immagini scorrono sullo schermo. 

Ai nostri occhi la foto di un temporale, minaccioso e conturbante allo stesso tempo, l’interno di un circo prima dello spettacolo, visi, corpi ripresi dallo scatto fotografico che mostrano la grande intimità ed amicizia nata tra Lucio Rossi e la troupe. Ritratti singoli, tutti con peculiarità differenti, una giostra di espressività, curiosità ed attrattiva. C’è Fred domatrice di polli, Leo artista, musicista e domatore di cavalli, Camille acrobata, Benjin clarinettista, Manin cavallerizza, Enrico artista a 360o, bresciano colui che ha condotto in Italia il Circo Bidon, Mael funanbolo. Ed ancora Pauline musicista e cantante, Marie dal fisico sinuoso e snodatissimo, Vivienne musicista, Fan Fan tuttofare, Lison tecnica della luce, Renata l’italiana addetta alla biglietteria , Isa la birraia …

Trait d’union” Leonardo Adorni che cura pure la manifestazione “Tutti matti per Colorno”. E se, ad inizio serata, Lucio Rossi ringrazia il pubblico e i collaboratori che l’anno supportato nella sua avventura, a fine incontro saremo noi a ringraziarlo per la bellissima esperienza di viaggio virtuale vissuta insieme.  

                                                                                                Stefania Zanardi