Con una tempra, una
simpatia ed una semplicità disarmante, Lucio Rossi, fotografo
(con la F maiuscola) è tornato a raccontare al pubblico presente storie,
aneddoti, esperienze uniche e soprattutto estremamente coinvolgenti. Rossi ha
aperto l’incontro ringraziando tutti coloro che l’hanno sostenuto in questa
opera fotografica (che è poi molto di più), presentata per l’occasione presso
la Galleria Mazzocchi che ha fortemente voluto ospitare l’ iniziativa.
Parte da lontano
Lucio Rossi: le sue origini parmigiane dall’Oltretorrente (zona verace della
città), la sua somiglianza – a detta di molti- con Giuseppe Verdi, la
collaborazione con le due figlie, in particolare Sivia che ha condiviso in toto
col padre questa esperienza, l’amore per la FOTOGRAFIA a 360o!
L’occasione della
serata, la presentazione del testo “Cirque Bidon volti del circo”,un’
opportunità per i presenti di conoscere, gustare ed apprezzare quanto di meglio
gira e vive attorno al mondo circense fondato da Francois “Bidon”Raulin di cui
Rossi ha sviscerato ogni attimo condiviso con la compagnia.
E via, si parte. Le Cirque Bidon nasce dalle 3 grandi passioni di Francois : Amore, Amicizia, Anarchia. Francois,che ha vissuto il Maggio Parigino con impegno e passione, scopre ben presto che non avrebbe trovato in quel mondo la maniera di esprimere se stesso e quindi che fa? Vende la sua moto, acquista un cavallo, recupera una vecchia carrozza ed inizia a trainare i cavalli. A tutt’oggi questa è la sola realtà circense a possedere tali caratteristiche.
E' così che Lucio e la figlia Silvia si uniscono al gruppo per una tournée di ben 4 mesi fermandosi in diverse località romagnole, condividendo ogni azione, difficoltà , successo e sensazioni con la troupe. Tanti gli aneddoti che Rossi rivela, intrecciati con ricordi, esperienze ed eventi storici: l’artista sottolinea l’importanza di Parma nel mondo fotografico nell’800, i grandi nomi che sono passati ed hanno operato nella nostra città, la loro difficoltà nel riprendere luoghi, persone, eventi al punto che – ci confessa- alcuni di loro venivano spesso aggrediti dai pittori che temevano di essere soppiantati da questi. Come in effetti, in parte, successe.
Ma quale è l’accordo
che Lucio Rossi “stipula” con Francois ? Dal momento che, lo stesso Francois è
solito prendere appunti, scrivere libretti, racconti che parlano- naturalmente-
di Circo, chiede a Lucio di immortalare volti ma con uno stile diverso. Come
sostiene Rossi, le foto d’autore sono Opere d’arte, né più né meno di un
dipinto e pretenderà che il primo scatto ai circensi di turno venga fatto in
sala di posa. C’era poi da capire come eseguire questo servizio fotografico,
luci, sfondi, colori al punto che, prima di scegliere le foto “buone” Lucio e
Silvia hanno fatto dai 25.000 ai 30.000 scatti!
Ma quanta vita in
quelle immagini, soprattutto nutrita dalla convivenza con gli artisti del
circo: i viaggi e gli spostamenti, il montaggio del tendone, lo spettacolo, il
fine spettacolo -momento triste e malinconico-.
Le luci si spengono e le immagini scorrono sullo schermo.
Ai nostri occhi la
foto di un temporale, minaccioso e conturbante allo stesso tempo, l’interno di
un circo prima dello spettacolo, visi, corpi ripresi dallo scatto fotografico
che mostrano la grande intimità ed amicizia nata tra Lucio Rossi e la troupe.
Ritratti singoli, tutti con peculiarità differenti, una giostra di
espressività, curiosità ed attrattiva. C’è Fred domatrice di polli, Leo
artista, musicista e domatore di cavalli, Camille acrobata, Benjin
clarinettista, Manin cavallerizza, Enrico artista a 360o, bresciano
colui che ha condotto in Italia il Circo Bidon, Mael funanbolo. Ed ancora
Pauline musicista e cantante, Marie dal fisico sinuoso e snodatissimo, Vivienne
musicista, Fan Fan tuttofare, Lison tecnica della luce, Renata l’italiana
addetta alla biglietteria , Isa la birraia …
“Trait d’union” Leonardo Adorni che cura pure
la manifestazione “Tutti matti per Colorno”. E se, ad inizio serata, Lucio
Rossi ringrazia il pubblico e i collaboratori che l’anno supportato nella sua
avventura, a fine incontro saremo noi a ringraziarlo per la bellissima
esperienza di viaggio virtuale vissuta insieme.
Stefania Zanardi
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