mercoledì 17 giugno 2015

Il Paese Incantato - Metti l'Austria nelle tue vacanze (2) - di Rita Guidi

La prima cosa e` l`aria.   Trasparente anche quando il clima incerto dei laghi non concede il sole.  Poi e` un'immersione. Non solo in quest'aria, appunto (atmosfera...), ma nello scorrere appena più lento del tempo, verso Salisburgo.

   "Il Tirolo e` una grezza veste di contadini con molte pieghe, pero’ riscalda piacevolmente", diceva l'Imperatore di fine '400 Massimiliano I^.
   Le ultime pieghe le trovate qui, prima dell'incresparsi austriaco della regione dei laghi. Prima dei battelli o delle miniere, delle cattedrali gotiche o delle fattorie incantate. Si, anche questa è Austria.
   Ma è ancora Tirolo nell'ultima malga: dopo Innsbruck verso Kirchberg, contraltare tranquillo ma ugualmente splendido e attrezzato (piste, hotel...) della più mondana Kitzbuhel (almeno un occhio, però, al suo centro e alla sua cattedrale – e all'altare - barocca di St. Andreas), si sale a Labalm.  Una malga-pub-ostello-palcoscenico per concerti, perduta nei suoi mille e chissà quanti metri, con un ciuffo di anatroccoli e una cappella grande come un'immagine dedicata a S.Giorgio.    Dai piccoli tavoli, le vette (una cascatella lontana) e la musica: l'oste in costume vi può servire qui anche lo spumante dal perlage più sottile e insistente.

   Piega  più ricercata e antica, invece,  nella vicina Hall. Una città, questa volta, che riserva e conserva una storia di sorprese. Prima di tutto per il suo castello.  Nella zecca di Haseff infatti (cosi` la dimora si chiama) fu coniato nel 1486 il primo tallero (da cui 'dollaro' se vi piacerà aspettare almeno fino alla scoperta di Colombo), frutto di un'importante riforma monetaria. E potete coniarvene uno pure voi, nell'antica pressa a vite ancora a disposizione  (o se preferite con una più rustica martellata), con un solo piccolo sforzo muscolare e naturalmente...finanziario.  E` anche il gesto tipico di chi
da queste parti si sposa, perché dicono per scaramanzia che, in ogni caso, "se il matrimonio passa la moneta resta"...
 La cerimonia si celebra nel 'Tetto d'oro', la cappella dedicata a S.Giorgio che Massimiliano I^ (ancora lui) fece costruire per le sue nozze con Bianca Maria Sforza. Non vi sveleremo il `divertissement` della botola vicina al soffitto, ma accenneremo al tocco di Leonardo (proprio da Vinci) che qui ha lasciato come tracce il disegno dell'intelaiatura dei lampadari (ispirata alla crescita dell'atomo) o...quello della ghigliottina (!!!...).

   Del resto l'atmosfera e` più medievale che rinascimentale. E lo e' (eppure solo al limite del kitsch ) più che mai alla 'Cucina del Cavaliere`.  Il Ritterkuchl è proprio un posto da non perdere.  Annunciato dal più che classico portone cigolante, è un ristorante (la sala è davvero del '400) che vi sprofonda in tutto e per tutto nel buio delle cucine di quattro o cinque secoli fa.
  Un tovagliolone al collo al posto delle tovaglie, un coltellaccio e un piatto di legno nelle lunghe tavole da banchetto, candele e fantasmi ad annunciare con battito sinistro le portate...Tranquilli, però: paioli o vassoi sui tavoli riservano cibi davvero squisiti, quanto i vini o le birre nelle brocche.
   Ma lo stesso termine Hall di questa città, riecheggia a quel sale che fu fonte di duro lavoro e di ricchezza in questa valle.  Ricchezza per le tasse dalle quali gli imperatori trassero i fondi per costruire i loro immensi palazzi; duro lavoro per i minatori. Anche se dei monti dell`Austria  è bello oggi vedere anche il cuore. 
 A Durnnberg, per esempio, dove le miniere di sale da luogo  di passione sono diventate ormai meta consueta dei turisti. E sarà per la suggestione degli anfratti sotterranei ("illustrati" da filmati , allestiti come musei )o per l'autentico divertimento di precipitarsi dagli altissimi scivoli di legno - imbacuccati in tute bianche come gnomi - nel cuore della terra, queste miniere più che di sale sono d'oro per la gente di qui.
   Curioso che il primo frutto dell'estrazione salina da queste rocce, i minatori la chiamassero "sole". Proprio così; proprio come il desiderio di quella luce che  attende fuori, una volta tornati a cavallo del vostro trenino.
   Il sole dell'Austria. Quello che addolcisce i laghi di questa regione dolcissima, solcati da battelli e da vele, costeggiati da paesini ordinati e grandi ville.   Armonia come musica dove tutto si chiama come Mozart. Poteva non chiamarsi Wolfgangsee questo grande specchio d'acqua limpida?   Eppure prende nome dal santuario di St.Wolfgang, vecchio di mille anni e dal famoso altare (di Pacher), meta di pellegrinaggi da sempre.
   Ma anche meta di villeggiature da sempre. Perché si racconta che quella certa idea aristocratica e un po` oziosa sia nata proprio qui, dai desideri di sangue blu degli Asburgo. Dal solito Massimiliano e da Francesco Giuseppe, marito di Sissi; qui c'era sempre un `rifugio` inventato da loro.   Una traccia imperiale e' ancora in un personaggio dell'operetta `Al Cavallino Bianco`; in ogni caso in quel caffe' potete ora sorbirvi tè gustando una torta, dietro vetrate eleganti e un poco snob.   Oppure imbarcarvi per Strobl, Bad Ischl, St.Gilgen...E gustare le trote piu` fresche del mondo, perché le "furellen" sono qui una vera specialità in ogni ristorantino affacciato sul lago.  O invece abbandonarvi ai riti di una più accesa mondanità dirigendo al vicino Casino' di Salisburgo. Tra impassibili abiti da sera o tese giacche prestate di febbricitanti habitué, potrete vivere il brivido intenso del tavolo verde.

   Tanto al ritorno a St.Gilgen il relax e' assicurato. E' un'Austria soffice, questa, che addolcisce addirittura la sua cucina dolce.  Alla rustica forza del `kaiser' tirolese, si sostituisce qui il tipico ed onnipresente Salzburger Nockerl : stessi ingredienti ma in versione souffle`.

                                          Rita Guidi
  



   LA VACANZA ALTERNATIVA

   Il fatto che ci andasse anche il Cancelliere Helmut Khol non vi tragga in inganno.  Nulla di terribilmente chic. (O invece si'?) Ricercato, meglio. Nel senso che dove lo trovate più un posto dove tutto ma proprio tutto quello che mangiate viene fresco fresco da li`? Pane fatto in casa,  sidro,latte e formaggi, salumi... Arrosti, torte, Salzburger Nackerl ecc. ecc.?   E' la fattoria del contadino Holzinger, meta dei salisburghesi ben più che dei turisti, che si rilassano qui tra i tavoli esterni o le salette di questa splendida e familiare cascina affondata nel verde.
  Rippel ( e cioe` costolette di maiale ) o piatto misto di salumi e formaggi, salse e verdure, questo è il ristorante più antico e famoso, aperto con questa formula da ormai venticinque anni. Ma è un successo che è stato subito imitato.    Di queste fattorie ne trovate in tutte e cinque le valli
della regione della Salzburger Land (Flachgau, Tennengau, Pongau, Lungau e Pinzgau), ma la novità è che adesso, in gran parte di esse si può anche dormire e soggiornare.
   Le chiamano fattorie in paradiso o fattorie romantiche (a ragion veduta) ed offrono programmi per un’ospitalità davvero invitante.  Ci sono soggiorni a tema ( per chi ama la pesca o il golf, l’equitazione o il ciclismo, la musica o quant'altro), o invece pensati per chi ha famiglia e soprattutto bimbi. Per loro, mentre i genitori possono passeggiare, riposare, vacanzare.., ci sono giochi e accompagnatori, escursioni e pernottamenti in malga, e possibilità di imparare a fare il pane e conoscere da vicino gli animali della fattoria...

domenica 14 giugno 2015

Il Paese Incantato - Metti l'Austria nelle tue vacanze (1) di Rita Guidi

  La chiamano "sparkesland", la terra dei forti, ma noi preferiamo "Zauber Land". Paese incantato, magico, se ci perdoneranno il nostro tedesco un po’ incerto.

   Perche` il Tirolo e` davvero un mondo vicino al confine col "c'era una volta". Guardate il legno : mille e uno i tronchi, accatastati o lavorati; profumati o tagliati.  Guardate l'acqua : mille e uno i rivoli e le cascate, terse o cupe di neve disciolta, che precipitano sottili come ferite soffici nel verde denso e roccioso.  Non c'e` sempre una casetta di legno nelle fiabe o ruscelli freschi a cui dissetarsi ?
   Pareti a picco e paesi a valle, il Tirolo pero’ nasconde dietro balconi fioriti e facciate splendidamente decorate, l'invito ad una quotidianità’ oltretutto assolutamente moderna.  Soltanto, non dimentica della propria tradizione.
   Gli hotel, ad esempio, e cioè` le Gasthof, sono intese qui come un 'affare di famiglia`.  Il rito sacro dell’ospitalità, che cosi` ritrova un valore antico, si tramanda di padre in figlio, tradizione appunto, prima che mestiere.
   Per questo trovate spesso, sotto l'insegna dell'albergo, il nome della famiglia che da sempre lo gestisce. E per questo non deve sorprendere che, ad esempio il 'nostro` Gerhard Haas, a poco più` di trent'anni diriga già da tempo la sua Gasthof (cinque stelle), serva il buffet con la moglie o si presti come guida per una sciata estiva, su, al grande ghiacciaio. 
 
Da Neustift a Mutterberg (la madre montagna...)sono solo un pugno di chilometri, che si arrotolano tra i dirupi e le malghe; cavalli e piccole spiagge lungo il Ruiz, campeggi e pugni di case che racchiudono stube antichissime (quella di Volderhauf ha cinquecento anni).  Ma poi occorre la funivia. In alto, oltre i duemila metri : capre, rocce e la vallata sotto. Più in alto, oltre i tremila : il bianco di una neve che c’è sempre, e il gioco delle cime, dal privilegio di questa valle dello Stubei.  Il silenzio rotto solo dal ritmico ronzio degli impianti, o dalla modernità dei rifugi.
   Ma basta girare lo sguardo, perché tutto qui è come sempre. Zauber. Incantato. In questa terra 'spark', dura, dei forti.  Acqua e roccia. Freddo da vincere come una scalata. Con le danze e  col cibo anche.
  La cucina non è per stomaci deboli. Se obbedite alla tradizione ciò che conta è dar forza senza ingombro, calore senza  intorpidire.   Domina tra la carne il sapore intenso del maiale : ovviamente lo speck, ma non solo insaccati. Poi canederli, crauti (grappa...).  Ma sono imperdibili i formaggi, anche lavorati con sodi e sugosi gnocchetti ( di farina? o pane?) in un piatto tra i più tipici di  qui.
  In ogni luogo, poi ( ristorante o caffè, ma noi vi consigliamo la malga che incontrate abbandonando il ghiacciaio per tornare a Neustift, proprio sotto le spettacolari cascate di Gruba, le Grubafall), non manca mai il 'kaiserschmertz'.  Un dolce che vi servono spesso direttamente in enormi padelle cui si attinge tutti insieme, attorno ai grandi tavoli in legno di queste piccole e semibuie stanze.  Una frittata dolce e alta a tocchetti, cosparsa di zucchero a velo, da intingere e cospargere di marmellata morbida di mirtilli. E cioè  un “racconto”  di queste montagne : l'autosufficienza austera e nutriente delle uova, sotto una neve dolce, da unire alla frutta che sola cresce su questo terreno avaro.
  Ma è un piatto da re. Anzi, da imperatore. O da chi voglia, dopo lo sci, ritrovare l'energia per 'rabbrividire' su un deltaplano o sfidare gli amici tra tennis, piscine e mountain-bike.
   Perché dietro gli antichi decori trompe-l’oeil che adornano queste facciate; dietro la tranquillità e l'ecologico silenzio che avvolge questa terra, c’è davvero la stessa, abituale, invidiabile modernità dei nostri giorni di sempre.

                                          Rita Guidi



   LA VACANZA ALTERNATIVA


   A proposito di malghe : pensate ad una vacanza davvero alternativa? Da qualche tempo, da queste parti, è possibile affittarle. E con prezzi più che abbordabili, ma non a caso…      Le malghe venivano usate come luogo di ristoro dai pastori di queste valli. E cioè quanto bastava per ripararsi, mangiare, semmai dormire. Ogni comodità a valle.
L'acqua infatti è fuori, la luce a gas (!!!). Eppure funzionano, perché per gli estremisti dell'agriturismo è una vera cuccagna. E indubbiamente un certo fascino l'hanno: con quel legno scurissimo e totale, quel rigore rustico dalle finestrelle grandi quanto un'occhiata, e che contrastano con una natura cosi` forte e violenta intorno.
   Eh si'! Dev'essere davvero un singolare risveglio, la mattina, qui...