domenica 17 ottobre 2021

IL 'PIACERE ELETTRICO' DEL JAZZ ALLA GALLERIA MAZZOCCHI DI PARMA di Stefania Zanardi

 



Nel quadro dell’iniziativa “ Jazz Frontiere Parma”, organizzata da Roberto Bonati e giunta alla XXVI edizione, con appuntamenti dal 26 settembre al 16 novembre,lo scorso venerdì 14 ottobre, la Galleria Mazzocchi ha ospitato l’evento “ Electric Pleasure” concetto di elettricità nella musica del ‘900, relatore Luca Perciballi.

Chitarrista, compositore, progettista del suono,componente del gruppo musicale Organic Gesture trio, Perciballi segue la sua grande passione per l’improvvisazione che lo spinge a scoprire nuove sonorità e tecniche musicali.

L’artista apre l’incontro in maniera semplice ed accattivante, con profilo basso e grande empatia, introduce il pubblico alla tematica “Ecologia del suono”, affrontando il discorso “soglia del rumore “ che negli ultimi 100 anni è entrato in modo massiccio a livello sociale.

1870, data fatidica, l’elettricità diventa fonte energetica di massa e, contemporaneamente nasce un diverso modo nel fruire della musica.

Perciballi, sinteticamente ma in maniera chiarissima, snocciola una carrellata di eventi, situazioni, scoperte che hanno stravolto il mondo musicale: arrivo del fonografo, della radio, musica registrata in contrapposizione a quella dal vivo.

In sala, il pubblico assapora il brano classico noto a tutti (la V di Beethoven ), confrontandola con una versione differente – non dal vivo ma registrata- guidato dalle informazioni di Perciballi.

Ma cosa hanno a che fare ecologia e suono? Considerando il periodo storico in cui l’acustico si sta muovendo, emerge quanto la soglia del Rumore si stia innalzando (soprattutto nelle grandi metropoli ) entrando di prepotenza nella quotidianità. Già da inizio ‘900 nascono nuovi strumenti, nuove applicazioni che rivoluzionano il fare musica e il suo ascolto. Perciballi si sofferma su uno strumento particolare , il Teremin, in gran voga in quel periodo,ma incapace di attecchire in quanto uno strumento senza punti di riferimento né tecnica.

L’incontro prosegue allietato da ascolti di brani quali un sestetto,  rimandandoci agli anni ‘30, proponendo un pezzo musicale che ricordano il suono di organo o clarinetto.

Nasce , in quegli anni, il tentativo di accattivare il pubblico all’ascolto, sebbene ancora ci troviamo ad un livello tecnologico alquanto basso.

A questo punto entra il gioco il simbolo musicale per eccellenza: il Pianoforte, unico strumento sopravvissuto all’elettricità!

Parlando di questa eccezione, il relatore,sottolinea quanto l’Industria degli spartiti equivalga a quella discografica degli anni ‘60. E ci meraviglia (per chi non possiede una profonda cultura musicale) sapere che la mappa della Sony odierna è la stessa del rullo del pianoforte!

Compare infatti, nel corso del ‘900, il pianoforte meccanico il cui suono ci ricorda il Carillon, ancora oggi riprodotto.

Ma il discorso torna al tema “ecologia e rumore”; le avanguardie storiche del periodo (quali il Futurismo) hanno sempre esaltato la Velocità, il Rumore, l’Azione al punto che Luigi Russolo, compositore, pittore ed inventore italiano appartenente alla corrente Futurista inventa – nei primi anni ‘20- gli Intona Rumori.

La domanda a questo punto è, la Tecnologia serve la società o viceversa? E come non pensare al grande Charlie Chaplin nel film “Tempi Moderni” o “Luci della città”?-

Ma non esiste solo la musica per gli “Happy few”, per i pochi addetti; parallelamente procede anche la musica popolare,grazie all’invenzione del Disco con il quale essa assume maggior valore.

Spartiacque di questo processo, la 2a Guerra Mondiale: da questo momento la velocità accelera, si alza il volume,la tecnologia fa passi da gigante e, dal ‘45, la musica beneficia di studi tecnologici.

Luca Perciballi racconta del Blues elettrico (soprattutto nelle grandi metropoli americane come Chicago) e modifica gli strumenti, in particolare la chitarra. E qui il musicista Perciballi gioca in casa ;essendo lui chitarrista elettrico spiega l’importanza del suono amplificato, l’acustica che ne esce facendo riferimento a Jimy Hendrix che eleva al massimo questo strumento con l’aiuto di magneti.

E, da questo momento in poi, la chitarra acustica raggiunge livelli di volume mai ascoltati prima, di cui si nutre Luca Perciballi nelle sue composizioni e creazioni sonore legate al mondo del jazz ma pure alla realtà di Film , teatro e danza.

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