Nel
quadro dell’iniziativa “ Jazz Frontiere Parma”, organizzata da Roberto Bonati e
giunta alla XXVI edizione, con appuntamenti dal 26 settembre al 16 novembre,lo
scorso venerdì 14 ottobre, la Galleria Mazzocchi ha ospitato l’evento “
Electric Pleasure” concetto di elettricità nella musica del ‘900, relatore Luca
Perciballi.
Chitarrista,
compositore, progettista del suono,componente del gruppo musicale Organic
Gesture trio, Perciballi segue la sua grande passione per l’improvvisazione che
lo spinge a scoprire nuove sonorità e tecniche musicali.
L’artista
apre l’incontro in maniera semplice ed accattivante, con profilo basso e grande
empatia, introduce il pubblico alla tematica “Ecologia del suono”, affrontando
il discorso “soglia del rumore “ che negli ultimi 100 anni è entrato in modo
massiccio a livello sociale.
1870,
data fatidica, l’elettricità diventa fonte energetica di massa e,
contemporaneamente nasce un diverso modo nel fruire della musica.
Perciballi,
sinteticamente ma in maniera chiarissima, snocciola una carrellata di eventi,
situazioni, scoperte che hanno stravolto il mondo musicale: arrivo del
fonografo, della radio, musica registrata in contrapposizione a quella dal
vivo.
In
sala, il pubblico assapora il brano classico noto a tutti (la V di Beethoven ),
confrontandola con una versione differente – non dal vivo ma registrata-
guidato dalle informazioni di Perciballi.
Ma
cosa hanno a che fare ecologia e suono? Considerando il periodo storico in cui
l’acustico si sta muovendo, emerge quanto la soglia del Rumore si stia
innalzando (soprattutto nelle grandi metropoli ) entrando di prepotenza nella
quotidianità. Già da inizio ‘900 nascono nuovi strumenti, nuove applicazioni
che rivoluzionano il fare musica e il suo ascolto. Perciballi si sofferma su
uno strumento particolare , il Teremin, in gran voga in quel periodo,ma
incapace di attecchire in quanto uno strumento senza punti di riferimento né
tecnica.
L’incontro
prosegue allietato da ascolti di brani quali un sestetto, rimandandoci agli anni ‘30, proponendo un
pezzo musicale che ricordano il suono di organo o clarinetto.
Nasce
, in quegli anni, il tentativo di accattivare il pubblico all’ascolto, sebbene
ancora ci troviamo ad un livello tecnologico alquanto basso.
A
questo punto entra il gioco il simbolo musicale per eccellenza: il Pianoforte,
unico strumento sopravvissuto all’elettricità!
Parlando
di questa eccezione, il relatore,sottolinea quanto l’Industria degli spartiti
equivalga a quella discografica degli anni ‘60. E ci meraviglia (per chi non
possiede una profonda cultura musicale) sapere che la mappa della Sony odierna
è la stessa del rullo del pianoforte!
Compare
infatti, nel corso del ‘900, il pianoforte meccanico il cui suono ci ricorda il
Carillon, ancora oggi riprodotto.
Ma
il discorso torna al tema “ecologia e rumore”; le avanguardie storiche del
periodo (quali il Futurismo) hanno sempre esaltato la Velocità, il Rumore,
l’Azione al punto che Luigi Russolo, compositore, pittore ed inventore italiano
appartenente alla corrente Futurista inventa – nei primi anni ‘20- gli Intona
Rumori.
La
domanda a questo punto è, la Tecnologia serve la società o viceversa? E come
non pensare al grande Charlie Chaplin nel film “Tempi Moderni” o “Luci della
città”?-
Ma
non esiste solo la musica per gli “Happy few”, per i pochi addetti;
parallelamente procede anche la musica popolare,grazie all’invenzione del Disco
con il quale essa assume maggior valore.
Spartiacque
di questo processo, la 2a Guerra Mondiale: da questo momento la
velocità accelera, si alza il volume,la tecnologia fa passi da gigante e, dal
‘45, la musica beneficia di studi tecnologici.
Luca
Perciballi racconta del Blues elettrico (soprattutto nelle grandi metropoli
americane come Chicago) e modifica gli strumenti, in particolare la chitarra. E
qui il musicista Perciballi gioca in casa ;essendo lui chitarrista elettrico
spiega l’importanza del suono amplificato, l’acustica che ne esce facendo
riferimento a Jimy Hendrix che eleva al massimo questo strumento con l’aiuto di
magneti.
E,
da questo momento in poi, la chitarra acustica raggiunge livelli di volume mai
ascoltati prima, di cui si nutre Luca Perciballi nelle sue composizioni e
creazioni sonore legate al mondo del jazz ma pure alla realtà di Film , teatro
e danza.
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