lunedì 8 febbraio 2021

UN SALUTO IN SILENZIO PER GUSTAVO MARCHESI di Rita Guidi


  


Come si saluta un musicologo e scrittore, uno storico e custode delle tradizioni, un maestro di cultura senza confini se non quelli delle sue amatissime note? Noi lo faremo così, ascoltando, in silenzio,  la sua voce, in questa ormai lontana intervista...

 "Verdi ? Un vero piacentino !!!" 

Gustavo Marchesi ha un serissimo sguardo beffardo : spiazzante. Un po' come la tranquilla casualita' con cui indossa un pullover a righe rossoblu sotto un gilet color caffelatte.  Altri interessi:  che sono qui, nel suo studio da studioso : spiazzante. 

Libri corrosi da polvere d'archivio, e appunti, fogli, oggetti, ninnoli, lampade in ordine sparso attorno ad un computer insospettabile come la poltroncina anatomica da ufficio sotto cuscini e coperte fatte a mano.   

Verdi un vero piacentino ??? Non sara' questo che ha scritto (o meglio tolto) nella sua "Storia di Parma" (il volume "Storia di Parma" di Gustavo marchesi e' fresco di stampa per i tipi della Newton Compton Editore ) ?  

 "Ma no. Intendiamoci. Semplicemente, Verdi ha un carattere distaccato, indipendente ; gli piace essere autonomo rispetto a qualsiasi luogo, e lo rivendica. Dunque e' molto diverso, in questo senso, dai parmigiani. E' piacentino..."  

 Dunque con Verdi al suo posto stiamo tranquilli. Del resto non poteva essere diversamente. Un musicologo come lei...  

 "No,no. Un momento. - e si arrabbia - vorrei chiarire subito che mi sento prima scrittore che musicologo . L'unica cosa che mi riesce di fare con passione e' scrivere ; ovviamente non di tutto. E visto che tra le cose che mi interessano di piu' c'e' la musica...Sorprendente, invece, - prosegue Marchesi - non dovrebbe essere il fatto che  uno come me,  catalogato come musicologo,  scriva un libro di storia, ma   semmai (purtroppo ) lo scollamento attuale tra cultura musicale e cultura letteraria. Forse perche' non la si insegna nelle scuole, forse per altri motivi, non so...Il risultato e' che si studia il '600 senza conoscerne la musica . E come si puo' ammirare il barocco senza la pittura, la scultura, ma anche la musica ? E Dante? Dante  e' disseminato di citazioni musicali.."   

Questo per dire che c'e' anche tanta musica nella sua "Storia di Parma" ?  

 "Per dire che non  manca. E poi in fondo - come una faticosa confessione - i miei studi specialistici mi sono stati di grande aiuto per realizzaere quest'opera. Persino quelli piu' lontani, dei tempi della laurea - ricorda Marchesi, lo stesso sguardo frizzante che doveva avere allora - In musicologia, sul '300. Poi ho iniziato un rapporto continuativo con l'Istituto nazionale di Studi Verdiani : pubblicazione di bollettini, puntate biografiche su Verdi..."   

Eccolo la' Verdi. Per Marchesi cosi' spesso occasione : una biografia per la UTET ( anche di Toscanini : Premio Castiglioncello 1993), un'altra per la Guanda, ispirazione per un romanzo...Occasione, pero' ...Occasione come la musica, ma per uno scrittore...   

"Dico Verdi per dire l''800 - continua infatti Marchesi - Attraverso di lui, l'uomo o la storia."  

 Come attraverso Parma la storia ?  

 "Si. Esattamente. Mi piace guardare a Parma come ad un palcoscenico su cui si muovono tante vicende. Ed e' un palcoscenico che ha vissuto ben piu' di un grande momento."   

Ben piu' di una "prima" allora.. 

  "Direi che ogni periodo storico ne ha avuta almeno una : il Medio Evo e l'Antelami, poi il Parmigianino e il Correggio, i Duchi, Du Tillot, l''800, e adesso altri fenomeni come l'industria o lo sport."  

 E' una storia che ci raggiunge, infatti, questa di Marchesi, che parla con stile piacevolmente brillante  dei lontani splendori color Farnese (suo tra l'altro anche il volume "Dinastia Farnese" edito da Battei), come di quelli freschi freschi gialloblu' del Parma calcio.  

 "Quello del passato piu' recente e' uno dei periodi cui ho dovuto riservare piu' attenzioni - spiega Marchesi - Non potevo dilungarmi troppo e non potevo nemmeno tralasciare fattori seppur quotidiani, cosi' importanti (come appunto il calcio o la "vasca" in via Cavour). Del resto, se pensiamo anche al Regio, quello della lirica e' l'ultimo stadio di una tradizione, di una passione che risale ai Farnese..."

   Di nuovo l'aiuto della musica...  

 "Si. Invece nessun aiuto per il Medio Evo, che ho indagato per cosi' dire "ex-novo". Appassionandomi : soprattutto ho cercato di rendere il modo di vedere le cose piu' che l'intreccio politico...Ad esempio le esecuzioni in  piazza. Sono terrificanti, macabre..."  

 Parma come palcoscenico, e dunque un po'...teatrali ?   "Un po'...Ma sarebbero piaciute anche a Verdi.. Anche lui pensava ad un palcoscenico di casa : come ad esempio Colorno, che era il suo Escorial...   Finalmente Verdi: altrimenti finiva per farsi una fama di storico...  

 "Eh gia' - sorride Marchesi - E pensare che invece ho accettato di scrivere la storia di Parma perche' e' una citta' dove la musica ha sempre avuto grande importanza..."

                                                                        Rita Guidi


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