giovedì 17 ottobre 2019

VIAGGIO NEL CUORE ANTICO DI NONANTOLA di Stefania Zanardi

Risultati immagini per nonantolaPartire con le prime luci, una nebbiolina fine pre-autunnale, 
il silenzio del mattino che fa capolino tra le case e gli alberi ancora immersi nell'oscurità, in compagnia di un nutrito gruppo di studenti vocianti e arzilli (ma come faranno a quest’ora !?), direzione Nonantola . 

Il traffico ancora snello, il giorno che schiarisce sempre più concilia la mente, i pensieri e fa crescere il desiderio di raggiungere la meta . 

Nonantola, cittadina che “ agli amanti ed intenditori di musica”, rimanda ad un (ormai ex?) locale dove la Vera Musica faceva da padrone, ospitando fior fiore di cantanti, vocalist sul suo palcoscenico, accolti ed applauditi da un pubblico entusiasta, competente ed appassionato. 

Ma la nostra meta è più’ intima, spirituale e si dirige all’Abbazia che porta il nome della cittadina stessa, un luogo straordinario dove  l’architettura, la musica gregoriana coniugate con la fede cristiana hanno attraversato la storia da quasi 1300 anni. Fondata nel 752 dal Benedettino Sant’Anselmo, dal 756 la Basilica è dedicata a San Sisto I Papa di cui ne conserva le reliquie ed oggi rappresenta la cattedrale dell’Arcidiocesi di Modena- Nonantola. 

Nel tempo, poi, grazie al favore di Re ed imperatori diventa uno dei maggiori centri monastici d’Europa. 


Soffermandoci sul nome che questa località porta, vi siete mai chiesti perché proprio questo appellativo ? Ebbene, pare che il tutto sia un po’ misterioso, legato in qualche modo ad un racconto popolare che ci tramanda di una guerra, una battaglia o- forse – una epidemia che causò la morte di 90 milanesi. 

Già nel 752 la cittadina portava questo nome che sembrava legarla indissolubilmente alla città di Milano : nonostante ciò Nonantola rimase indipendente , diventando un Vescovado autonomo. 

Risultati immagini per amanuensiTappa obbligatoria in un luogo quale l’abbazia non può essere che il Monastero e la galleria che ospita manoscritti, pergamene di altissimo valore storico ed artistico, nonché religioso; splendidi codici medioevali, pergamene conservate con estrema cura nell’archivio storico abbaziale , come il Diploma con il Monogramma di Carlo Magno, le Pergamene di Matilde di Canossa tanto per citare le più famose. 

Ancora più intenso il percorso nel momento in cui , come sottofondo, veniamo catapultati in altro tempo e altro mondo grazie a Canti gregoriani che vibrano come sottofondo musicale che i Monaci abitualmente eseguono. 

Ma i Monaci, non solo hanno tramandano musiche “celestiali” bensì ci hanno lasciato in eredità i codici Amanuensì, permettendoci di godere di un patrimonio unico al mondo. Ed è così che scimiottando goffamente la loro scrittura , gli studenti forniti di pennino (per loro una grande novità e curiosità) , pergamena, matita e righello si mettono al lavoro ( con qualche difficoltà ) guidati da una guida abile, capace ed “estremamente “ paziente ! 

Il prodotto finito, un alfabeto con caratteri carolingi e la firma impressa ai piedi del foglio, testimonianza del lavoro svolto. 

Risultati immagini per Duomo di modenaDopo qualche corsa, giochi “ en plein air” nello splendido 
giardino de chiostro, si ritorna a casa… con tappa obbligata a Modena per ammirare il maestoso Duomo dove, incappiamo per caso (?) in una troupe televisiva che subito attira l’attenzione dei ragazzi immaginando di potere essere ripresi ! Ma è per la presenza di Philippe Daverio, famoso critico d’arte che, lancia uno sguardo al gruppo classe, sorride e varca la porta della Cattedrale con il suo classico stile. 

Rientriamo nel tardo pomeriggio, rintracciando il percorso mattutino in uno specchio riflesso, opposto all’andata siamo accompagnati da un pallido sole. Ora calante.

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