E’ un invito al movimento: atletismi d’arte,
acrobazie dello
spirito.
Giacomo Balla racconta se stesso e il Futurismo, ovvero come muove un
movimento. Pregio prezioso di una raccolta che incorniciando un (celeberrimo)
autore, ne libera il respiro d’avanguardia, il prepotente Novecento.
E’ un invito a un autentico viaggio nell’arte, dunque, ma
anche all’esplorazione/conoscenza di questo luogo, la Fondazione Magnani Rocca,
residenza immaginifica di Mamiano, alle porte di Parma.
Qui vi accoglie il giardino dei pavoni bianchi, silenzoso di verde. E’ il Parco che quieta
Villa Magnani dove si viene a trovare l’arte come si fa con gli amici.
Museo attivo e conosciuto, dalla straordinaria collezione
permanente (non a caso ribattezzato Villa dei Capolavori), ora ospita appunto la
mostra ‘GIACOMO BALLA Astrattista Futurista’ dal 12 settembre all’8 dicembre
2015. Un percorso che utilizza l’analisi
del manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo, uno dei testi teorici più
rivoluzionari dell’arte del Novecento, nel centenario della sua pubblicazione,
sottoscritto dallo stesso Balla e da Fortunato Depero.
Astratto, dinamico, trasparentissimo, coloratissimo,
luminosissimo, autonomo, trasformabile, drammatico, volatile, scoppiante…. Sono
i temi di un’avventura scandita da una genialità dissacrante, da una sensibilità
artistica radicalmente nuova. Un modo di cucinare l’arte…. Un ghigno…. Un
movimento che ha lo stesso sguardo dei tanti autoritratti esposti qui. Un segno
forte e inconfondibile. Come il caffè che Balla ci offre dalla tela: gli occhi
vivi e sorridenti, che muovono il mondo.
Io per esempio mi sono innamorato di "Forme uniche nella continuità dello spazio".
RispondiEliminaE a me ha sempre affascinato che venerassero l automobile (scritta così, senza apostrofo, assolutamente maschile...;))
Elimina