mercoledì 8 luglio 2020

QUANDO LA (BELLA) MUSICA E' SOVRANA di Stefania Zanardi


Casa della Musica - Palazzo Cusani | La ToscaniniC’era una volta un Re...quante volte le nostre orecchie di bambini e bambine hanno ascoltato e assaporato sognanti queste parole, preludio alla fiaba di turno che sarebbe stata a noi tanto cara…

Ed ecco che le suddette parole, nel cortile della suggestiva Casa della Musica, sono diventate il titolo dello spettacolo sulla grande canzone d’autore, in un excursus musicale ma pure di racconti e ricordi in onore di grandi autori, cantanti e cantautori per appassionati non proprio di primo pelo.
Sul palco, ad intrattenere piacevolmente il pubblico, una bella “squadra” di esecutori ed amanti della musica, suonata, cantata e narrata; Simone Valeo (voce e chitarra), A. Satomi Bertorelli al piano e tastiere, Chicco Montisano sassofonista, il tutto sotto la regia artistica di Roby Bonardi.

La scaletta della serata ha dovuto pero’ subire (?) un piccolo cambiamento; come non aprire la serata onorando la dipartita di un grandissimo della musica (soprattutto nel panorama cinematografico) quale Ennio Morricone?
Ennio Morricone, grazie per averci unito tutti nel nome della ...E così è stato, tanto che Roby Bonardi (esternando alcune emozioni e ricordi del Maestro) ha voluto elogiarlo in particolare per la meravigliosa colonna sonora del film “ Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto” che vide come protagonista una straordinario Gian Maria Volonté.

La serata, che avrebbe dovuto includere vari incontri ma che – causa covid- si è ristretta ad un unico appuntamento ha quindi iniziato nel ricordo di grandi autori. Salgono ancora sul palco (ma solo virtualmente) Bruno Martino, Gino Paoli, Pier Angelo Bertoli , Luigi Tenco … tra i nomi altisonanti del panorama nazionale ….ma un che di parmigianità non può certo mancare ed è così  che Bonardi riporta alla mente la nascita di un cinema/teatro  indi-pendente (indi, termine così trendy oggi ) ma a suo tempo (una trentina di anni fa?) più genuino; il Teatro Edison , nato come altro dagli storici teatri cittadini, curioso, sempre alla ricerca di novità e sperimentazione, dove muove i primi passi proprio Simone Valeo.

Ed ecco che si aprono le danze (ossia la musica) iniziando con un fatidico Giorgio Gaber e la sua Torpedo blu (e chi può scordarla!), poi Enzo Iannacci tra canzoni ed aneddoti che Bonardi racconta dal palco negli intervalli tra un brano e l’altro. Ritorna alla memoria una Milano (che non esiste più) curiosa, rivoluzionaria, estremamente coinvolgente quando le commistioni di genere erano frequenti. E fa un certo effetto ascoltare canzoni in milanese dalla voce di un parmigianissimo Valeo, tra omaggi ed interpretazioni rubate dalla tavolozza di idee del grande Jannacci, al grande Domenico Modugno con il sempreverde Volare.
Parigi ha reso omaggio a Paolo Conte - La Nuova ProvinciaA seguire Paolo Conte con Azzurro in versione abilmente jazzata in onore del grande autore (pure lui con tracce di parmigianità)
E chi li ferma più ?Sfilano e si esibiscono sul palco (sempre virtualmente) Fabrizio de André con “ Il testamento di Tito”, Lucio Battisti con un vellutato Amarsi un po’ dove il sassofono di Montisano la fa da padrone.
Tra un’interpretazione e l’altra parole, sensazioni, ricordi e racconti che addolciscono ulteriormente l’atmosfera: non si può certo dimenticare tra i tanti Ivan Graziani con Agnese (cantata a gran voce dal pubblico).
Tra i tanti pezzi, anche una canzone (dall’ultimo album) di Valeo dal titolo L’amore ingombrate che Bonardi definisce un brano disincantato.
Enumerare tutti i grandi autori è impresa ostica ma, senza dubbio , non si può sorvolare su Lucio Dalla con il brano Come è profondo il mar, oseremmo dire canzone futuristica dove il problema ambientale sembra fare capolino.
E da Dalla è un attimo passare al Principe Francesco De Gregori, alla sua universalità musicale e di testi: sul palco, gli artisti dibattono sul percorso artistico del cantautore, migliore nel scrivere testi, un po’ più debole nell’interpretazione… ma tant’è, ogni brano resta fisso nella memoria. Tra i tanti suoi, viene eseguita Sempre e per sempre, definita da Bonardi forse una delle più belle canzoni d’amore.
Procedendo nel tempo si giunge a Pino Daniele con l’indimenticabile “Quando  per proceder  con Vinicio Capossela e la sua “Che coss’è l’amor”.
Tra i grandi della musica d’autore merita un sacrosanto omaggio Ivano Fossati che ha scritto tanto e per tanti (vogliamo mettere Mia Martini?).

La canzone profezia di Rino Gaetano, "La ballata di Renzo ...La serata va a concludersi con una canzone (nota quasi universalmente )nata dalla strana coppia Renato Pozzetto e Enzo Iannacci “ E la vita, la vita” cantata in coppia da Cochi con lo stesso Renato.
I saluti finali hanno invece come sottofondo un entusiasta Rino Gaetano , all’inizio del suo successo  (e anche all’apice vista la sua veloce dipartita) con “ Ma il cielo è sempre più blu”.

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