Mi accoglie facendomi gentilmente
accomodare su di un divano alquanto “vintage”di un colore tendente al rosa
antico, di fronte a me un baule “grande “ (uno di quelli che – tra gli anni 60
e 70- si spedivano via treno per le vacanze): si siede di fronte a me su di una
poltrona “sorella “ del divano vintage e… tutto intorno Verde, Natura, Greenery
interrotta solo da bambini, ragazzi “baskettari, podisti e prossimi maratoneti.
No, non siamo ancora in vacanza, né in un luogo esotico , tanto meno in riva al
mare. Siamo “solo “ a Parma e, precisamente, presso LOSTELLO, collocato
nel cuore della Cittadella -luogo tanto amato dai parmigiani e non solo-
risorto a nuova vita lo scorso gennaio, richiuso poco dopo (a causa del purtroppo
rinomato Covid) e riaperto solo di recente ma immediatamente apprezzato e
frequentato da tanti.
A parlarne con me,
percorrendo a grandi linee la storia, le sue radici, Paolo Lommi, tra i
soci fondatori, che tanto ha fatto, fa e farà per questa realtà parmigiana e
oltre. -” LOSTELLO nasce
dall’impegno della Comunità, promosso dall’Assessore al Welfare del Comune
di Parma reso attivo dalla cooperativa sociale Emc2, una Onlus, collegato
ad altre realtà territoriali.” - ci
spiega Lommi. “Tutto parte dal mercatino dell’antiquariato ubicato a
Fidenza, per estendersi a realtà ed attività di vario genere. La nostra è una cooperativa, un gruppo molto
solidale, che opera in tutta la provincia di Parma e che punta moltissimo
all’inclusione sociale” prosegue Paolo Lommi”. Qualche dato ? LOSTELLO
contiene ed accoglie Laboratori promossi per l’inserimento lavorativo
soprattutto per aiutare persone
provenienti da situazioni di grande svantaggio, dando loro la possibilità di
lavorare. Al suo interno troviamo il Negozio delle autoproduzioni, il Bar
molto accogliente e bello alla vista, una programmazione degli appuntamenti
trimestrali racchiusi nel Calendario e altri spazi. Per esempio lo Spazio Gioco progettato e curato dalla
coop Sei da Me,un servizio sociale connesso al comune di
Parma, denominato TagesMutter , operante
in città da vari anni, la Scuola di
Musica di Cem lira che è Centro di Eucazione Musicale.
“ In questo luogo, accogliamo
vari ragazzi e ragazze tra i 20/25 anni che hanno alle spalle grandi difficoltà-
evidenzia Lommi- e che facciamo lavorare al Bar piuttosto che alla cura
del verde, alla manutenzione e alla raccolta differenziata.”
Ma qui, dove l’ospitalità
assume forma diversa, si lavora oltre che sull’inclusione pure sulla cultura
e proprio su questo aspetto ci delucida il nostro intervistato.
“Prima dell’evento Covid – ci
aggiorna- avevamo tante proposte, idee e progetti che (purtroppo) sono dovuti
restare in parte nel cassetto. Come la rassegna Cem Lira (alla
quale è stata comunque riservata una location) , spettacoli, musica, incontri..
.oggi tutto un po’ ridotto. Siamo comunque riusciti – prosegue Lommi- a
dare vita all’evento Cuscinoni , così denominato in quanto questa iniziativa
vede grandi cuscini posti sul prato (e di quello ce ne è in abbondanza) dove il
pubblico, gli utenti possono accomodarsi e trascorrere qualche ora
assaporando spettacoli ed iniziative di turno”.
E a proposito di iniziativa ,
proprio questa sera (23 Luglio) sarà ospite qui a Lostello, Novita Amadei scrittrice di origini
parmigiane ( ma oggi residente in Francia) con il suo terzo romanzo dal titolo
“ Il cuore è una selva”, storia (ma non una vera biografia, piuttosto
una riflessione ed approfondimento) sul noto pittore Ligabue. L’autrice,
che è risultata finalista alla prima edizione del Premio nazionale di
letteratura Neri Pozza, sarà con il pubblico a raccontare, spiegare il frutto
del suo ultimo lavoro alle ore 19.00.
“ Questa iniziativa –
sottolinea Lommi- è una delle tante che, da settembre in particolare, abbiamo in progetto di offrire al pubblico :
giusto per citarne una, si svolgeranno qui, in loco, due tra le date del Verdi Off (gestite dal Teatro
Regio), mentre è in calendario “ Slegati festival “, promossa dalla
ditta Lego e che vedrà come protagonisti naturalmente i bambini, quindi una
fascia di età molto giovane “.
Tra un racconto e l’altro,
un’ informazione e approfondimento, Lommi lascia emergere il suo lato più parmigiano (anzi
emiliano) quello delle fiere campagnole, dei raduni tipici delle nostre terre
(tiriamo in ballo addirittura il Festival di Gramignazzo), di cui ha grande
nostalgia , di quegli abbracci e incontri (non solo virtuali da schermo a
schermo) reali e genuini.
Ma soffermiamoci un attimo
sulla struttura (proprio architettonicamente parlando) de Lostello,
immerso nella natura, ristrutturato, senza nulla togliere alla costruzione
originale, ma certamente abbellito con un fascino unico.
Arrivati dinnanzi, veniamo
accolti da una costruzione che ci rimanda al
bellissimo teatro Paganini
(pure lui immerso nel verde ) accogliendoci
quasi in un abbraccio. D’altronde, pure qui “ ci ha messo lo zampino”
l’architetto Canali…
Realizzato in vetro ed
acciaio, luminoso, quasi monumentale
dove un fil rouge tra interno ed esterno, sembra tratteggiato in modo perfetto.
L’arredamento, che ricalca le
costruzioni del nord Europa, semplice, minimalista ma mai dozzinale né poco
curato, ferro, legno e tanto vetro , tanta luce che si evidenzia ancora di più affacciandoci alla balconata interna da dove lo sguardo volge verso l’esterno; un “continuum” tra struttura
creata dall’uomo e natura…
Di fronte a questa cura e
rispetto di luoghi ed ambiente, mi sorge un dubbio e pongo a Lommi una
domanda. “ Ma, dalla sua apertura ad oggi, Lostello ha mai subito atti
vandalici? “ - Assolutamente no- conferma determinato- da quando c’è il
presidio , c’è cura, rispetto da parte di tutti i frequentatori del posto;
dagli anziani che si ritrovano nel pomeriggio per una bevanda e due
chiacchiere, ai bambini con famiglie, ai ragazzi, studenti (che possono
usufruire dell’WFI gratuito) e agli amanti degli Happy hour… “
Bene, questo è molto
rassicurante e promettente per il futuro prossimo.
E pensare che alla sua
origine, Lostello fungeva da alloggio alle guarnigioni militari…. Come
cambiano i tempi ….
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