lunedì 6 maggio 2019

IL REQUIEM DI MOZART: DA NON PERDERE MAI di Rita Guidi foto di Niccolo' Zanichelli


Ha scelto come contrappunto anche la forza del silenzio. Questo Requiem di Mozart, diretto da Carlo Montanaro al Teatro Regio di Parma (straordinario il coro del Teatro e gli interpreti Pertusi, Ganzi, Pratt, Pilipenko), ha insistito sui frammenti di un’opera tanto celeberrima quanto frammentaria (appunto) e misteriosa. 

Incompleta (il grande Amadeus morì il 5 dicembre 1791 mentre stava componendo), forse in parte completata (dall’allievo Franz Suussmayr), la partitura vive comunque di una forza inesausta, di una commovente potenza.
Questo requiem è il requiem, sempre e comunque: nella dolcezza nostalgica del ‘lacrimosa’ come nel tormento tuonante del giudizio (Dies Irae). E’ la vita – vibrante o sofferente, che scorre tra le note fino a squarciare il velo del cielo. E poi esulta, anima tra le anime… Il brivido del ‘confutatis’ addolcito da un coro di angeli…
Si. Occorre un breve silenzio, dopo ogni frammento. Ricorda che in fondo, ancora, siamo sulla terra. 
Perchè qui si ascolta la musica di (un) Dio.

                           Rita Guidi

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