Al Mudec di Milano, è in
corso una mostra molto particolare che racconta gli scambi tra Giappone ed
Europa attraverso l’intersecarsi della cultura di questi due mondi, dal titolo
“ Impressioni d’Oriente, Arte e collezionismo tra Europa e Giappone”, quando il
Giappone scoprì l’Italia.
Ma è necessario un passo
indietro, andare a ritroso (non tanto temporalmente ma a livello di spazio e
luogo).
Il Mudec (ma quanto bello è?)
non è ubicato nella Milano di Piazza Duomo, della Galleria e zone limitrofe,
piuttosto è uno squarcio della città completamente differente, lungi da quella denominata
(negli anni ‘80) come “Milano da bere”! Qui è tutta un’altra storia, meno “à la
page” ma più vera, concreta. Non distante da Porta Genova (con la vecchia
struttura che ci accoglie all’uscita della Metro) proseguendo,ci si immette in
via Tortona, strada fiancheggiata da
vecchi edifici, fabbriche in disuso (trasformate in qualcosa d’altro), locali,
bar , ristoranti e negozi un po’ “vintage”.
Ed eccoci arrivate al Mudec,
costruzione “anomala”, ex fabbrica, originale e accogliente ne suo design,
struttura ad “ondulature”, chiara, luminosa che spazia tra il colore bianco e
la trasparenza.
La mostra si sviluppa ed estende
lungo un percorso di molteplici stanze, di diversa grandezza. Esposte, vi sono
circa 170 opere tra dipinti,oggetti d’arredo, sculture provenienti da diversi
musei europei e da collezionisti privati.
L’esposizione mostra al pubblico il profondo fascino che il Giappone ha
esercitato (e continua tutt’ora ) nella cultura occidentale di fine ‘800 ed
inizio ‘900. In questo periodo, gli scambi artistici e commerciali, le
avventure imprenditoriali tra i due paesi, sono fiorenti: il “giapponismo”
influenza gli artisti italiani ed europei esaltandolo a tal punto che la
cultura e la civiltà giapponese si inseriscono (insinuano) in occidente
colmando anche quei vuoti sociali,
economici e spirituali.
Restando sul “coté
“artistico, si possono ammirare nel corso della visita, opere di Giuseppe de
Nittis, Galileo Chini, Giovanni Segantini, Van Gogh e Gaugin, Monet e Toulouse
-Lautrec.
L’allestimento della mostra è
curata nei dettagli, nell’ esposizione delle opere , nei pannelli decorativi
esposte alle pareti e nella loro scelta cromatica, nelle olografie in
movimento.Impossibile non fermarsi
rapiti, incuriositi, attratti da opere d’arte veramente uniche ripercorrendo,
grazie all'aiuto di pannelli informativi,le tappe storiche, culturali ed
artistiche di questa preziosa collezione.
Sono d'accordo. Ho visto anch'io la mostra ed ho provato esattamente le stesse emozioni. Ottima recensione.
RispondiEliminaPaola Queirolo