venerdì 1 luglio 2016

Floating Piers: camminare la bellezza di Rita Guidi, foto e video di Niccolo' Zanichelli

L’acqua che non si tocca, l’emozione che si abbraccia. Si stende dolce come un’utopia e un desiderio, il 'floating piers' di Christo. Ultima installazione del grande artista di origine bulgara. Disegnato nel cuore profondo del Lago d’Iseo – ghiacciaio disciolto tra le cime dei monti – questo progetto fluttuante è un capriccio d’ingegno e di fantasia. Un percorso con l’anima, inimmaginabile prima e indimenticabile dopo – come vuole lo stesso artista.
Perché dopo il verde dei monti e il turgore del lago, dopo il sudore e le code, è il tappeto morbido e caldo a sostenere un sogno. Arancione cangiante (un tassello da chiedere – per i più fortunati - ai ragazzi che punteggiano le sponde del floating) per dire di lui, Christo: il giallo della sua forza creativa ma anche il rosso, passionale e indomito, della sua amatissima Jean Claude.
Non solo estetica (benchè straordinaria) dunque, in questa scelta voluta e accurata, come tutto l’impianto (realizzato da ingegneri tedeschi come il più incredibile dei lego). Pianificato e utopico, il floating piers chiede un cammino silenzioso di bellezza, dimentico di quelle acque gelide e profonde (250 metri) che inconsapevolmente stanno là sotto. Del resto di questo parla: di unione e utopia, di libertà e bellezza. Come dev’essere l’arte, come vuole essere la sua arte, che ottiene l’impossibile, che abbatte i limiti della ragione (della politica), della banalità. Opera d’arte gratuita, partecipata, collettiva. Provocazione splendida. E personalissimo racconto: Christo fugge giovanissimo dai confini chiusi della Bulgaria. Anche la madre, con sé solo una macchina da cucire con la quale rifarsi una vita. E forse questo suono della sua infanzia ritorna nell’incessante e laboriosa preparazione di questo tappeto arancione, cucito in due giorni e due notti da operaie al lavoro intorno al lago; una macchina antica tra le mani.

Anche in queste attività taciute e presenti vive la simbiosi dell’opera con questo luogo. Qui si tessono reti; le più resistenti, le più tenaci. Per le porte dei campi di calcio, per le amache, per le borse della spesa…
Un angolo di sogno che è davvero un pezzetto dell’Italia più consueta e più vera. Qualcuno esulta…qualcun altro si lamenta…qualcuno apprezza, qualcun altro nicchia…

Ma tutti torneranno. Negli occhi la magia dell’arte di Christo, effimera e bella come sono i ricordi. 

Nessun commento:

Posta un commento