La chiamano
"sparkesland", la terra dei forti, ma noi preferiamo "Zauber
Land". Paese incantato, magico, se ci perdoneranno il nostro tedesco un
po’ incerto.
Perche` il Tirolo e`
davvero un mondo vicino al confine col "c'era una volta". Guardate il legno : mille e
uno i tronchi, accatastati o lavorati; profumati o tagliati. Guardate l'acqua : mille e uno i rivoli e le
cascate, terse o cupe di neve disciolta, che precipitano sottili come ferite
soffici nel verde denso e roccioso. Non
c'e` sempre una casetta di legno nelle fiabe o ruscelli freschi a cui
dissetarsi ?
Pareti a picco e
paesi a valle, il Tirolo pero’ nasconde dietro balconi fioriti e facciate
splendidamente decorate, l'invito ad una quotidianità’ oltretutto assolutamente
moderna. Soltanto, non dimentica della
propria tradizione.
Gli hotel, ad
esempio, e cioè` le Gasthof, sono intese qui come un 'affare di famiglia`. Il rito sacro dell’ospitalità, che cosi`
ritrova un valore antico, si tramanda di padre in figlio, tradizione appunto,
prima che mestiere.
Per questo trovate
spesso, sotto l'insegna dell'albergo, il nome della famiglia che da sempre lo gestisce.
E per questo non deve sorprendere che, ad esempio il 'nostro` Gerhard Haas, a
poco più` di trent'anni diriga già da tempo la sua Gasthof (cinque stelle),
serva il buffet con la moglie o si presti come guida per una sciata estiva, su,
al grande ghiacciaio.
Ma basta girare lo
sguardo, perché tutto qui è come sempre. Zauber. Incantato. In questa terra 'spark', dura, dei
forti. Acqua e roccia. Freddo da vincere
come una scalata. Con le danze e col
cibo anche.
La cucina non è per
stomaci deboli. Se obbedite alla tradizione ciò che conta è dar forza senza
ingombro, calore senza intorpidire. Domina tra la carne il sapore intenso del
maiale : ovviamente lo speck, ma non solo insaccati. Poi canederli, crauti
(grappa...). Ma sono imperdibili i
formaggi, anche lavorati con sodi e sugosi gnocchetti ( di farina? o pane?) in
un piatto tra i più tipici di qui.
In ogni luogo, poi (
ristorante o caffè, ma noi vi consigliamo la malga che incontrate abbandonando
il ghiacciaio per tornare a Neustift, proprio sotto le spettacolari cascate di
Gruba, le Grubafall), non manca mai il 'kaiserschmertz'. Un dolce che vi servono spesso direttamente
in enormi padelle cui si attinge tutti insieme, attorno ai grandi tavoli in
legno di queste piccole e semibuie stanze.
Una frittata dolce e alta a tocchetti, cosparsa di zucchero a velo, da
intingere e cospargere di marmellata morbida di mirtilli. E cioè un “racconto”
di queste montagne : l'autosufficienza austera e nutriente delle uova,
sotto una neve dolce, da unire alla frutta che sola cresce su questo terreno
avaro.
Ma è un piatto da re.
Anzi, da imperatore. O da chi voglia, dopo lo sci, ritrovare l'energia per
'rabbrividire' su un deltaplano o sfidare gli amici tra tennis, piscine e
mountain-bike.
Perché dietro gli
antichi decori trompe-l’oeil che adornano queste facciate; dietro la
tranquillità e l'ecologico silenzio che avvolge questa terra, c’è davvero la
stessa, abituale, invidiabile modernità dei nostri giorni di sempre.
Rita
Guidi
LA VACANZA
ALTERNATIVA
A proposito di
malghe : pensate ad una vacanza davvero alternativa? Da qualche tempo, da
queste parti, è possibile affittarle. E con prezzi più che abbordabili, ma non
a caso… Le malghe venivano usate
come luogo di ristoro dai pastori di queste valli. E cioè quanto bastava per
ripararsi, mangiare, semmai dormire. Ogni comodità a valle.
L'acqua infatti è fuori, la luce a gas (!!!). Eppure
funzionano, perché per gli estremisti dell'agriturismo è una vera cuccagna. E
indubbiamente un certo fascino l'hanno: con quel legno scurissimo e totale,
quel rigore rustico dalle finestrelle grandi quanto un'occhiata, e che
contrastano con una natura cosi` forte e violenta intorno.
Eh si'! Dev'essere
davvero un singolare risveglio, la mattina, qui...
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