domenica 14 giugno 2015

Il Paese Incantato - Metti l'Austria nelle tue vacanze (1) di Rita Guidi

  La chiamano "sparkesland", la terra dei forti, ma noi preferiamo "Zauber Land". Paese incantato, magico, se ci perdoneranno il nostro tedesco un po’ incerto.

   Perche` il Tirolo e` davvero un mondo vicino al confine col "c'era una volta". Guardate il legno : mille e uno i tronchi, accatastati o lavorati; profumati o tagliati.  Guardate l'acqua : mille e uno i rivoli e le cascate, terse o cupe di neve disciolta, che precipitano sottili come ferite soffici nel verde denso e roccioso.  Non c'e` sempre una casetta di legno nelle fiabe o ruscelli freschi a cui dissetarsi ?
   Pareti a picco e paesi a valle, il Tirolo pero’ nasconde dietro balconi fioriti e facciate splendidamente decorate, l'invito ad una quotidianità’ oltretutto assolutamente moderna.  Soltanto, non dimentica della propria tradizione.
   Gli hotel, ad esempio, e cioè` le Gasthof, sono intese qui come un 'affare di famiglia`.  Il rito sacro dell’ospitalità, che cosi` ritrova un valore antico, si tramanda di padre in figlio, tradizione appunto, prima che mestiere.
   Per questo trovate spesso, sotto l'insegna dell'albergo, il nome della famiglia che da sempre lo gestisce. E per questo non deve sorprendere che, ad esempio il 'nostro` Gerhard Haas, a poco più` di trent'anni diriga già da tempo la sua Gasthof (cinque stelle), serva il buffet con la moglie o si presti come guida per una sciata estiva, su, al grande ghiacciaio. 
 
Da Neustift a Mutterberg (la madre montagna...)sono solo un pugno di chilometri, che si arrotolano tra i dirupi e le malghe; cavalli e piccole spiagge lungo il Ruiz, campeggi e pugni di case che racchiudono stube antichissime (quella di Volderhauf ha cinquecento anni).  Ma poi occorre la funivia. In alto, oltre i duemila metri : capre, rocce e la vallata sotto. Più in alto, oltre i tremila : il bianco di una neve che c’è sempre, e il gioco delle cime, dal privilegio di questa valle dello Stubei.  Il silenzio rotto solo dal ritmico ronzio degli impianti, o dalla modernità dei rifugi.
   Ma basta girare lo sguardo, perché tutto qui è come sempre. Zauber. Incantato. In questa terra 'spark', dura, dei forti.  Acqua e roccia. Freddo da vincere come una scalata. Con le danze e  col cibo anche.
  La cucina non è per stomaci deboli. Se obbedite alla tradizione ciò che conta è dar forza senza ingombro, calore senza  intorpidire.   Domina tra la carne il sapore intenso del maiale : ovviamente lo speck, ma non solo insaccati. Poi canederli, crauti (grappa...).  Ma sono imperdibili i formaggi, anche lavorati con sodi e sugosi gnocchetti ( di farina? o pane?) in un piatto tra i più tipici di  qui.
  In ogni luogo, poi ( ristorante o caffè, ma noi vi consigliamo la malga che incontrate abbandonando il ghiacciaio per tornare a Neustift, proprio sotto le spettacolari cascate di Gruba, le Grubafall), non manca mai il 'kaiserschmertz'.  Un dolce che vi servono spesso direttamente in enormi padelle cui si attinge tutti insieme, attorno ai grandi tavoli in legno di queste piccole e semibuie stanze.  Una frittata dolce e alta a tocchetti, cosparsa di zucchero a velo, da intingere e cospargere di marmellata morbida di mirtilli. E cioè  un “racconto”  di queste montagne : l'autosufficienza austera e nutriente delle uova, sotto una neve dolce, da unire alla frutta che sola cresce su questo terreno avaro.
  Ma è un piatto da re. Anzi, da imperatore. O da chi voglia, dopo lo sci, ritrovare l'energia per 'rabbrividire' su un deltaplano o sfidare gli amici tra tennis, piscine e mountain-bike.
   Perché dietro gli antichi decori trompe-l’oeil che adornano queste facciate; dietro la tranquillità e l'ecologico silenzio che avvolge questa terra, c’è davvero la stessa, abituale, invidiabile modernità dei nostri giorni di sempre.

                                          Rita Guidi



   LA VACANZA ALTERNATIVA


   A proposito di malghe : pensate ad una vacanza davvero alternativa? Da qualche tempo, da queste parti, è possibile affittarle. E con prezzi più che abbordabili, ma non a caso…      Le malghe venivano usate come luogo di ristoro dai pastori di queste valli. E cioè quanto bastava per ripararsi, mangiare, semmai dormire. Ogni comodità a valle.
L'acqua infatti è fuori, la luce a gas (!!!). Eppure funzionano, perché per gli estremisti dell'agriturismo è una vera cuccagna. E indubbiamente un certo fascino l'hanno: con quel legno scurissimo e totale, quel rigore rustico dalle finestrelle grandi quanto un'occhiata, e che contrastano con una natura cosi` forte e violenta intorno.
   Eh si'! Dev'essere davvero un singolare risveglio, la mattina, qui...

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