La prima cosa e` l`aria.
Trasparente anche quando il clima incerto dei laghi non concede il
sole. Poi e` un'immersione. Non solo in
quest'aria, appunto (atmosfera...), ma nello scorrere appena più lento del
tempo, verso Salisburgo.
"Il Tirolo e`
una grezza veste di contadini con molte pieghe, pero’ riscalda
piacevolmente", diceva l'Imperatore di fine '400 Massimiliano I^.
Le ultime pieghe le
trovate qui, prima dell'incresparsi austriaco della regione dei laghi. Prima
dei battelli o delle miniere, delle cattedrali gotiche o delle fattorie
incantate. Si, anche questa è Austria.
Ma è ancora Tirolo
nell'ultima malga: dopo Innsbruck verso Kirchberg, contraltare tranquillo ma
ugualmente splendido e attrezzato (piste, hotel...) della più mondana Kitzbuhel
(almeno un occhio, però, al suo centro e alla sua cattedrale – e all'altare -
barocca di St. Andreas), si sale a Labalm.
Una malga-pub-ostello-palcoscenico per concerti, perduta nei suoi mille
e chissà quanti metri, con un ciuffo di anatroccoli e una cappella grande come
un'immagine dedicata a S.Giorgio. Dai
piccoli tavoli, le vette (una cascatella lontana) e la musica: l'oste in
costume vi può servire qui anche lo spumante dal perlage più sottile e
insistente.

Piega più ricercata e antica, invece, nella vicina Hall. Una città, questa volta,
che riserva e conserva una storia di sorprese. Prima di tutto per il suo
castello. Nella zecca di Haseff infatti
(cosi` la dimora si chiama) fu coniato nel 1486 il primo tallero (da cui
'dollaro' se vi piacerà aspettare almeno fino alla scoperta di Colombo), frutto
di un'importante riforma monetaria. E potete coniarvene uno pure voi,
nell'antica pressa a vite ancora a disposizione
(o se preferite con una più rustica martellata), con un solo piccolo
sforzo muscolare e naturalmente...finanziario.
E` anche il gesto tipico di chi
da queste parti si sposa, perché dicono per scaramanzia che,
in ogni caso, "se il matrimonio passa la moneta resta"...
La cerimonia si
celebra nel 'Tetto d'oro', la cappella dedicata a S.Giorgio che Massimiliano I^
(ancora lui) fece costruire per le sue nozze con Bianca Maria Sforza. Non vi
sveleremo il `divertissement` della botola vicina al soffitto, ma accenneremo
al tocco di Leonardo (proprio da Vinci) che qui ha lasciato come tracce il
disegno dell'intelaiatura dei lampadari (ispirata alla crescita dell'atomo)
o...quello della ghigliottina (!!!...).
Del resto
l'atmosfera e` più medievale che rinascimentale. E lo e' (eppure solo al limite
del kitsch ) più che mai alla 'Cucina del Cavaliere`. Il Ritterkuchl è proprio un posto da non
perdere. Annunciato dal più che classico
portone cigolante, è un ristorante (la sala è davvero del '400) che vi
sprofonda in tutto e per tutto nel buio delle cucine di quattro o cinque secoli
fa.
Un tovagliolone al
collo al posto delle tovaglie, un coltellaccio e un piatto di legno nelle
lunghe tavole da banchetto, candele e fantasmi ad annunciare con battito
sinistro le portate...Tranquilli, però: paioli o vassoi sui tavoli riservano
cibi davvero squisiti, quanto i vini o le birre nelle brocche.
Ma lo stesso termine
Hall di questa città, riecheggia a quel sale che fu fonte di duro lavoro e di
ricchezza in questa valle. Ricchezza per
le tasse dalle quali gli imperatori trassero i fondi per costruire i loro
immensi palazzi; duro lavoro per i minatori. Anche se dei monti
dell`Austria è bello oggi vedere anche
il cuore.
A Durnnberg, per
esempio, dove le miniere di sale da luogo
di passione sono diventate ormai meta consueta dei turisti. E sarà per
la suggestione degli anfratti sotterranei ("illustrati" da filmati ,
allestiti come musei )o per l'autentico divertimento di precipitarsi dagli
altissimi scivoli di legno - imbacuccati in tute bianche come gnomi - nel cuore
della terra, queste miniere più che di sale sono d'oro per la gente di qui.
Curioso che il primo
frutto dell'estrazione salina da queste rocce, i minatori la chiamassero
"sole". Proprio così; proprio come il desiderio di quella luce
che attende fuori, una volta tornati a
cavallo del vostro trenino.
Il sole
dell'Austria. Quello che addolcisce i laghi di questa regione dolcissima,
solcati da battelli e da vele, costeggiati da paesini ordinati e grandi
ville. Armonia come musica dove tutto
si chiama come Mozart. Poteva non chiamarsi Wolfgangsee questo grande specchio
d'acqua limpida? Eppure prende nome dal
santuario di St.Wolfgang, vecchio di mille anni e dal famoso altare (di
Pacher), meta di pellegrinaggi da sempre.
Ma anche meta di
villeggiature da sempre. Perché si racconta che quella certa idea aristocratica
e un po` oziosa sia nata proprio qui, dai desideri di sangue blu degli
Asburgo. Dal solito Massimiliano e da Francesco Giuseppe, marito di Sissi; qui
c'era sempre un `rifugio` inventato da loro.
Una traccia imperiale e' ancora in un personaggio dell'operetta `Al
Cavallino Bianco`; in ogni caso in quel caffe' potete ora sorbirvi tè gustando
una torta, dietro vetrate eleganti e un poco snob. Oppure imbarcarvi per Strobl, Bad Ischl, St.Gilgen...E
gustare le trote piu` fresche del mondo, perché le "furellen" sono
qui una vera specialità in ogni ristorantino affacciato sul lago. O invece abbandonarvi ai riti di una più
accesa mondanità dirigendo al vicino Casino' di Salisburgo. Tra impassibili
abiti da sera o tese giacche prestate di febbricitanti habitué, potrete vivere
il brivido intenso del tavolo verde.

Tanto al ritorno a
St.Gilgen il relax e' assicurato. E' un'Austria soffice, questa, che addolcisce
addirittura la sua cucina dolce. Alla
rustica forza del `kaiser' tirolese, si sostituisce qui il tipico ed
onnipresente Salzburger Nockerl : stessi ingredienti ma in versione souffle`.
Rita
Guidi
LA VACANZA
ALTERNATIVA
Il fatto che ci andasse anche il Cancelliere Helmut Khol non vi tragga in inganno. Nulla di terribilmente chic. (O invece si'?)
Ricercato, meglio. Nel senso che dove lo trovate più un posto dove tutto ma
proprio tutto quello che mangiate viene fresco fresco da li`? Pane fatto in
casa, sidro,latte e formaggi, salumi...
Arrosti, torte, Salzburger Nackerl ecc. ecc.? E'
la fattoria del contadino Holzinger, meta dei salisburghesi ben più che dei turisti, che si
rilassano qui tra i tavoli esterni o le salette di questa splendida e familiare
cascina affondata nel verde.
Rippel ( e cioe` costolette
di maiale ) o piatto misto di salumi e formaggi, salse e verdure, questo è il ristorante più antico e famoso, aperto con questa formula da ormai
venticinque anni. Ma è un successo che è stato subito imitato. Di queste fattorie
ne trovate in tutte e cinque le valli
della regione della Salzburger Land (Flachgau, Tennengau,
Pongau, Lungau e Pinzgau), ma la novità è che adesso, in gran parte di esse si
può anche dormire e soggiornare.
Le chiamano fattorie
in paradiso o fattorie romantiche (a ragion veduta) ed offrono programmi per un’ospitalità davvero
invitante. Ci sono soggiorni a tema (
per chi ama la pesca o il golf, l’equitazione o il ciclismo, la musica o quant'altro), o invece pensati per chi ha famiglia e
soprattutto bimbi. Per loro, mentre i genitori possono passeggiare, riposare,
vacanzare.., ci sono giochi e accompagnatori, escursioni e pernottamenti in
malga, e possibilità di imparare a fare il pane e conoscere da vicino gli
animali della fattoria...