La cosa purtroppo non andò in porto per ragioni di diritti già assegnati, come gli rispose molto gentilmente Otto Frank, ma tra loro si instaurò un dialogo scritto di rara sensibilità e delicatezza.
Questa ed altre numerose memorie e testimonianze
inedite legano la vita di Cesare Zavattini al mondo ebraico, in un filo narrativo che si dipana nelle sale di Palazzo Da Mosto a Reggio Emilia dove, dal 14 dicembre scorso, è in corso la mostra Zavattini oltre i confini. Un protagonista della cultura internazionale, promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani, che racconta al pubblico tanti aspetti inediti della vita di Zavattini nel suo viaggiare instancabilmente per il mondo.
Il prossimo 27 gennaio ricorrerà la Giornata della Memoria, per non dimenticare uno dei capitoli più tremendi e disumani della nostra storia ed onorare i milioni di vittime innocenti che ne perirono, e per perorare alla nostra coscienza la necessità di affermare sempre la pace.
E per Cesare Zavattini quella della pace fu una vera e propria ossessione, espressa in tutti i suoi lavori e lungo il corso della sua attività. Pace e libertà come elementi fondanti della vita.
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