varcata la soglia, un lungo e ampio
corridoio , muri (rigorosamente bianchi) ricoperti per buona parte da pagine di
quotidiani – un po’ stile newyorkese- si
offrono allo sguardo dei visitatori.
Ma è solo il back-ground
perché ad adornare le pareti della Galleria Mazzocchi sono opere della Scuola
di Belle Arti e Disegno di Sala Baganza ; non parliamo di “artisti famosi ”
rinomati, acclamati dal grande pubblico ma di opere realizzate da allievi, una
carrellata di immagini, nature morte, visi, corpi maschili e femminili in
movimento o “still”, immortalati dalla fotocamera.
Senza dubbio, la
“location” dà uno slancio in più con la sua struttura, le rientranze dove sulle
pareti sfilano disegni ed dipinti in un “contiuum “ artistico e
spaziale ,con un’ampia vetrata che si
affaccia su un giardino rigoglioso nonostante novembre avanzato.
La galleria è un via vai
di persone (uomini, donne, giovani e meno) che si alternano, si incontrano , si
conoscono , osservano ed ammirano le opere incuriositi e piacevolmente sorpresi
dalla varietà dei soggetti esposti.
Ad allietare -oltre la
vista e il cuore anche il gusto - , un banchetto (chiamarlo catering no! Troppo
impegnativo) con assaggi di cibo e bevande come
ulteriore momento di coesione e condivisione tra visitatori, artisti e
curatori responsabili
della Galleria – i padroni di casa-.
Ed è come se , tra una
chiacchiera e l’altra, un affettuoso complimento, un rivedersi tra amici o
conoscenti, artisti e pubblico stiano assisi, sguardo fisso a tela o foglio da
disegno ancora intonso, attrezzi del mestieri alla mano, pronti per dare vita
ad un’opera artistica .
Un invito a cimentarsi in
una nuova avventura ?
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