
Ma come è entrare a Brera? Varcato il grande portone,
nella piazza quadrata, a cielo aperto l’imponente statua di Napoleone accoglie
i visitatori che possono, in un sol colpo, visitare l’Accademia (fortemente
voluta da Maria Teresa d’Austria), la biblioteca e la Pinacoteca . Quest’ultima
conserva opere artistiche e dipinti che risalgono agli inizi dell’800
provenienti dal collezionismo politico e di stato che via via si arricchirà di
altri quadri ed affreschi provenienti da chiese, conventi e luoghi sacri.
L’ampia scalinata che conduce alla Pinacoteca ci accoglie con la figura
scultorea ritraente Cesare Beccaria che ci invita ad iniziare il percorso:
amanti dell’arte? Esperti? Addetti al lavoro? Semplici e curiosi turisti? Poco
importa, questo luogo riesce a soddisfare tutti e tutto. In un susseguirsi di
saloni alternati a stanze più a misura d’uomo, dipinti, sculture, affreschi che
riempiono gli occhi e la mente di immagini, storie, arte quasi a toglierci il
respiro! Mai sentito parlare della “Sindrome di Stendhal”? Qui potete
sperimentarla...Una carrellata di autori di secoli e stili diversi a partire da
Bellini, Tintoretto, Bramantino e Gentile da Fabriano per passare a Raffaello
(Lo sposalizio della Vergine), Piero della Francesca e Caravaggio, Mantegna (“
Il Cristo morto”) VanDick e Canaletto fino ad avvicinarsi a giorni nostri
ammirando capolavori di Boccioni, Modigliani, Morandi…
E all’uscita dalla visita sembra quasi che una piccola
parte di te resti là, ma anche fuori qualcosa di magico rimane: tra vicoli e
viuzze che si intrecciano, bar, ristorantini (ma verrebbe da chiamarli
Brasseries ) è piacevole gustare un panino, una piadina o una ricca insalata in
un’atmosfera un po’ da “Belle époque” dove ti può accadere di trovarti ad
osservare un piccolo passerotto mordicchiare le briciole del tuo pasto… Ma pure
lì il caldo non demorde, i raggi trafiggono forti e determinati… è l’ora di
alzarsi alla ricerca di un po’ di ombra o, meglio ancora, di una fontana...