E’ la Cenerentola delle capitali europee.
Bruxelles soffre lo sfarzo delle sorelle di Francia e Inghilterra, relegata alle fatiche e all’immagine (faticosa, attualissima, polverosa) di crogiuolo d’Europa tutta euro e Parlamento. Eppure non serve la bacchetta magica per svelarne la sontuosa, (golosa) e timida bellezza, e farne meta di una vacanza (natalizia?) davvero da fiaba. E’ sufficiente un ombrello. Per vincere il grigio cenere di un cielo (troppo) spesso capriccioso. O per difendersi dal vento che lucida il buio che scende così presto; cornice puntuale allo spettacolo di luci che regalano le Feste di fine anno.
E allora non perdetevi l’emozione di iniziare da lì, dal cuore splendido della città, dalla Grand Place. Orizzonte gotico e spettacolare, che si accende di suggestioni nella scelta del gioco effimero di addobbi di luce e suoni. Un maestoso albero al centro, un Presepe “vero” (con tanto di pecorelle) a lato, il Natale disegna cristalli di neve sulle facciate antiche (le Case delle Corporazioni, l’Hotel de Ville), appoggia addobbi di luce su brani classici e sulle guglie candide di S.Michele; sceglie giochi di laser colorati per vincere il buio, esaltare il profilo svettante dei palazzi.
Infreddoliti? Abbassate il naso e accettate il vin brulè che offrono tra i banchetti dei mercatini annidati appena dietro la piazza, nel quartiere (indipendente) dell’Ilot Sacrè. O seguite il profumo di waffle e di quel mondo di (ineguagliabile) cioccolata fino alla foto di rito davanti al Mannequin Pis: la scultura bronzea del piccolo Julienne, che la leggenda vuole abbia salvato la città dall’esplosione di una bomba spegnendo la miccia con..la pipi’…
Shopping d’autore, ma anche passione per i caffè letterari? Sempre dietro la Grand Place, ma in direzione opposta, infilatevi nelle Galerie St.Hubert,

Direzione grandi firme, di nuovo? Avenue Louise: una promenade di bellezza dal sapore nostrano (Armani, Versace…); e se anche la fame è inguaribilmente italiana, addentratevi solo un poco, (in Rue de Bailli 30) a Le Toscane, dove il cuoco siciliano (a dispetto del nome) vi farà sentire davvero a casa.
Se poi è proprio la vostra città che vi manca, non cercatela con lo sguardo
dalla “molecola” più alta dell’Atomium; piuttosto nel nuovissimo “Parlamentarium”: autentico gioiello iper-tecnologico dedicato a un percorso storico-culturale nell’Unione Europea.

Una traccia attiva, subito rilanciata dai pannelli luminosi che vi salutano all’uscita come veri cittadini del mondo. E se fuori il cielo è sempre buio, di nuovo aprite l’ombrello: quello dei tanti quadri di Magritte, nel surreale museo a lui dedicato. E proprio accanto, al Museo di Belle Arti, non perdetevi il Cinquecento onirico di Bosch, e Bruegel. Figli di questo cielo, cinerino e magico. Di fronte, del resto, c’è il Palazzo Reale. Dicono che non scompare, no, nemmeno a mezzanotte.
P.S.
Bruxelles è ampiamente servita da voli low-cost. Tra i più abbordabili (e puntuali) Ryan Air, che ha uno scalo dedicato a Charleroy (con navetta – 45 minuti – per la citta’).
Ottime anche le possibilità di alloggio a budget ridotto. Per esempio il Beau Site, in rue De La Longue Haie, davvero a due passi da Avenue Louise e dunque dal centro come anche da metrò, tram e bus per tutte le destinazioni.
Spuntini speciali e deliziosi nella catena Le Pain Quotidien (9 indirizzi solo in città) che offre ambiente chic e prodotti bio a una decina di euro (bevande, soprattutto acqua!, a parte). Per una cena con i fiocchi dipende dalle zone e dalle tasche. Ma c’è sempre Le Toscane (rue du Baillie 30) o una pizzeria dove rimediare un pasto “italiano” e abbondante.